Hanno lavorato per settimane con loro coetanei, approcciando un mondo diverso e nuovo. E hanno terminato uno spettacolo dai molteplici significati e un unico slogan, «No alla violenza sulle donne», che sarà messo in scena a Fieracavalli l’11 e il 12 novembre.
Sono le ragazze e i ragazzi del Caf dell’ospedale di Santa Giuliana, il Centro per adolescenti e famiglie che si rivolge ai giovani non ricoverati, ma che mostrano fragilità da risolvere. Proprio tra le attività proposte per rimarginare queste ferite interiori, è stata proposta la progettazione di uno spettacolo con i cavalli per il progetto «Galoppa, danza, vivi», insieme alla Compagnia di danza AG Dance project che ha sede alla scuola L.D.B. Dance studio. Il percorso è giunto alla fine e ne è nato «Her, horses in red», che sarà proposto a Fieracavalli, sabato alle 16.30 e domenica alle 15, nell’area D.
Gli adolescenti del Caf sono stati coinvolti per creare lo spettacolo che unisce equitazione e ballo, connettendo i due mondi attraverso diverse forme di espressione corporea. Vi partecipa un gruppo misto di adolescenti, tra cavalieri e ballerini, sia del Caf sia della compagnia di danza, per la direzione artistica di Angela Giovio.
«Il nostro obiettivo – spiega Michele Marconi, educatore professionale di Santa Giuliana che coordina anche gli Interventi assistiti con i cavalli per i giovani pazienti dell’ospedale – è coinvolgere i ragazzi, in particolare quelli più vulnerabili, e offrire l’opportunità di interagire con i loro coetanei, condividendo esperienze ed emozioni e incoraggiandoli a prendere in mano le redini della propria vita».
Ma lo spettacolo-carosello aggiunge anche un significato profondo, nel mese in cui si celebra la giornata internazionale contro la violenza sulle donne: il corpo sarà il filo conduttore dell’iniziativa che ha come scopo quello di dire appunto «No alla violenza sulle donne».
Il Caf ha sede nella palazzina esterna all’ospedale, con accesso indipendente da via Santa Giuliana 3/A e immerso nel parco del complesso adagiato sulle colline delle Torricelle. È stato allestito per andare incontro ai giovani che hanno necessità psicologica, emotiva e relazionale, ma che non sono inseriti in un programma specialistico sanitario o che lo rifiutano. Il Caf è a disposizione anche degli adulti offrendo un servizio ai genitori con figli giovanissimi bisognosi o interessati alla relazione genitore-figlio e alla dinamica familiare da riformulare nello spazio domestico. Così come agli adulti di riferimento: insegnanti, allenatori, sacerdoti, persone di realtà associative e quanti operino negli ambienti sociali chiave ed educativi dei ragazzi.
La missione è quella di effettuare interventi che colgano i bisogni spesso impliciti degli adolescenti più fragili o vulnerabili ma non ancora diagnosticati o in trattamento. E si tratta di azioni “fuori porta” ovvero in zona di confine con l’ospedale.