Un attacco all’ortofrutta Made in Italy

Anche l’ortofrutta Made in Italy attaccata sul Mar Rosso rischia una perdita di fette di mercato. “Stiamo riscontrando un aumento concreto di 6/7 centesimi per ogni chilogrammo di merce trasportata – è il commento di Stefano Faedo, presidente dell’Associazione Ortofrutta Veneta e Presidente di Uecoop Veneto”.
Le destinazioni interessate sono quelle asiatiche, verso le quali l’Italia ha esportato oltre 217 milioni di chili di frutta, di cui oltre 182 milioni di chili mele, con principali destinazioni l’Arabia Saudita (oltre 66 milioni di chili di mele), l’India (oltre 51 milioni di chili di mele) e gli Emirati Arabi (oltre 15 milioni di chili di mele), secondo elaborazioni Coldiretti su dati Istat nel 2022.
“Per portare le nostre mele in India – continua Faedo – attraverso lo stretto di Suez il tempo impiegato era di circa ventotto giorni, ora, dovendo circumnavigare il continente africano arriviamo a più di quaranta giorni e l’allungamento dei tempi potrebbe creare problemi di conservazione del prodotto fresco”.
Il presidente Alex Vantini si augura che la UE trovi soluzioni efficaci.