Nel 1963 Dino Buzzati arrivava in libreria con “Un amore”, uno dei romanzi più particolari, profondi e noti della sua produzione letteraria. Se anche voi, bombardati dalla pubblicità della miniserie Sky “Un amore” avete pensato si trattasse di un adattamento televisivo del libro di Buzzati, sappiate che non siete i soli…ma non è assolutamente così. Al di là del titolo, le due storie in questione hanno in comune solamente due particolari: entrambi i protagonisti maschili sono architetti affermati e la storia si snoda attorno a un amore che sfida ogni logica.
Nata da un’idea di Stefano Accorsi ed Enrico Audenino, la serie ruota attorno all’inscindibile legame tra Alessandro (Accorsi) e Anna (Micaela Ramazzotti), due ragazzi che si conoscono giovanissimi in Spagna durante un Interrail negli anni ’90 ed iniziano ad amarsi timidamente, per poi tornare alla vita di tutti i giorni ripromettendosi di mantenere un rapporto epistolare duraturo. A distanza di venticinque anni i due si ritrovano a Bologna e, dopo essersi rivisti, realizzano di non riuscire più a fare a meno l’uno dell’altra. Ma entrambi conducono vite impegnate, entrambi hanno dei doveri nei confronti dei rispettivi partner o di persone a loro care. Combattuti tra l’opzione di ricominciare tutto insieme o proseguire sulle rispettive strade accantonando il sentimento che li lega, Alessandro e Anna custodiscono gelosamente il loro amore tentando di proteggerlo da quello che accade fuori dalla loro bolla, sbalorditi dalla forza di un sentimento in continua, inarrestabile crescita.
Sin dai primi due episodi (i prossimi arriveranno nelle prossime settimane) appare chiaro che “Un Amore” sia un prodotto che punta molto sia sulla componente drammatico-sentimentale, sia sulla qualità tecnica. Per quanto riguarda la prima, questi primi due episodi ci hanno permesso di osservare un intreccio interessante, reso ancora più appassionante dal capace e frequente utilizzo di flashback per ripercorrere i primi passi della storia d’amore. In merito alla seconda, bisogna precisare che, oltre alla buona regia di Francesco Lagi (Summertime, Il Pataffio), la crew di “Un amore” scommette molto sull’occhio esperto del direttore della fotografia Guido Michelotti, artefice di alcune delle fotografie più belle del panorama del cinema e della serialità italiana, tra le quali vale la pena di ricordare Padrenostro, La Pazza Gioia e l’adattamento televisivo di Gomorra.
Oltre all’eccellente fotografia, un punto a favore sono sicuramente le interpretazioni: i veterani Accorsi e Ramazzotti regalano anche questa volta performance impeccabili, ma questa volta la vera rivelazione sono le loro “versioni giovanili”, rispettivamente interpretate da Luca Santoro e Beatrice Fiorentini. Oltre a somigliare alle loro versioni adulte – e qui i complimenti vanno a chi ha effettuato i casting – i due ragazzi portano sul piccolo schermo un’ondata di leggerezza ed emozione, perfettamente capace di restituire la complicità tra due giovani innamorati e pieni di sogni e di speranze. I primi episodi di Un Amore vi aspettano su SKY e NOW.
Martina Bazzanella