La Ulss 9 Scaligera è sempre il fanalino di coda del sistema sanitario regionale. Anche le pagelle di quest’anno, anticipate da Gazzettino e Mattino di Padova, confermano che la nostra Ulss è quella più problematica da gestire e da risollevare, confermando l’ultimo posto del 2023 anche nel 2024 nonostante dai primi di marzo sia avvenuto il cambio del timone, da Pietro Girardi a Patrizia Benini top manager proveniente dall’Istituto oncologico veneto (Iov). L’Ulss 9 Scaligera infatti raggiunge a malapena la sufficienza da parte della Giunta regionale (41,89 su 60), mentre l’Azienda ospedaliera veronese si vede battuta da quella di Padova con un voto della Giunta regionale nettamente a favore dei patavini: 73,97 rispetto a un debole 67,43. Ma vediamo come nascono queste pagelle. Sono tre le fonti che stabiliscono il punteggio: il primo è costituito dalla garanzia dei Livelli essenziali di assistenza (Lea) di competenza della Giunta regionale e vale il 60%. Poi c’è il rispetto della programmazione regionale che spetta alla commissione Sanità e pesa per il 20% nella valutazione globale. Infine, il giudizio della Conferenza dei sindaci che valuta la qualità e l’efficienza dell’organizzazione dei servizi sociosanitari sul territorio, altro 20% del voto. Per le Aziende ospedaliere di Padova e Verona invece i sindaci non hanno peso e la percentuale del voto della Regione sale all’80%. Il lavoro dei direttori generali è ritenuto soddisfacente se si consegue un risultato totale di almeno il 70%. E qui arriva anche la classifica dei singoli manager delle 9 Ulss, delle due Aziende ospedaliere, dello Iov e di Azienda zero.. E al primo posto per il lavoro svolto soprattutto allo Iov, perché le valutazioni si riferiscono ai risultati ottenuti nel 2023, troviamo proprio la manager arrivata a Verona, Patrizia Benini, mandata da Zaia alla Ulss 9 evidentemente per risollevare l’azienda Scaligera. Per Patrizia Benini il primo posto è una riconferma: centra il primato con un punteggio di 95,94 centesimi, secondo e terzo posto per il manager Giuseppe Dal Ben rispettivamente per l’Azienda ospedaliera di Padova e per Ulss 1 Dolomiti. Poi troviamo Calisto Bravi dell’Azienda ospedaliera di Verona all’ottavo posto con 87,43% e in coda con 80,89 Pietro Girardi che fino a fine febbraio 2024 ha guidato la Ulss 9. Una Ulss alla quale, appare chiaro, occorrerà apportare dei correttivi. Tuttavia, nonostante le luci e le ombre, secondo la Regione tutti i 13 manager hanno centrato gli obiettivi avendo conseguito punteggi totali sopra il 70 per cui il trattamento economico di 154 mila 900 euro lordi annui viene integrato con un bonus del 20 per cento. In sintesi: abbiamo la manager migliore della Sanità veneta, Patrizia Benini (primo posto assoluto su 13 manager), la Ulss più in difficoltà (fanalino di coda tanto per cambiare) e l’Azienda ospedaliera veronese alle spalle di quella di Padova. Ma alla fine nella delibera dell’assessore Lanzarin c’è il premio di Natale per tutti. MB