Le lavoratrici e i lavoratori in appalto dei Cup e delle Casse dell’Ulss 9 e dell’Aoui hanno tenuto questa mattina un presidio davanti all’ospedale di San Bonifacio nell’ambito dello sciopero indetto da Filcams Cgil e Fisascat Cisl. La protesta riguarda il cambio appalto che ha violato il principio fondamentale dell’invarianza della retribuzione individuale. La cooperativa Morelli, subentrata nel gennaio 2023, ha infatti proceduto all’unificazione dei contratti di lavoro, passando da un sistema misto cooperative sociali e multiservizi ad un sistema dove è presente soltanto il contratto multiservizi, senza tuttavia armonizzare i livelli delle retribuzioni. Ne consegue che molti delle circa 250 lavoratrici e lavoratori della cooperativa Morelli accusano un dumping, un peggioramento, nella retribuzione lorda annua. Una situazione che sta creando di fatto lavoratori di seria A e di serie B tra persone che pur svolgendo la stessa mansione, percepiscono retribuzioni diverse. Lo stato di agitazione era stato aperto nel giugno 2023, ma dopo ormai 10 mesi caratterizzati dalla impossibilità di stabilire un dialogo con la cooperativa titolare dell’appalto, le organizzazioni sindacali e i lavoratori sono stati costretti a ricorrere allo sciopero. Sul tavolo ci sono anche rivendicazioni riguardanti l’organizzazione e i tempi di lavoro, il rispetto del contratto nazionale di lavoro, i diritti sindacali di informazione per i quali si sta valutando una denuncia per attività antisindacale.
“Il muro alzato dalla cooperativa ci costringe a seguire la strada del ricorso giudiziario con le conseguenze implicate dai tempi lunghi della giustizia. Noi chiediamo soltanto di poter parlare con la cooperativa per restituire giustizia salariale e rispetto dei contratti a queste lavoratrici e a questi lavoratori. Per questo sollecitiamo oltre all’azienda anche la committenza rappresentata da Ulss e Aoui” dichiarano Marta Cordioli di Filcams Cgil Verona ed Elisabetta Gallina di Fisascat Cisl Verona.
L’appalto ottenuto da Morelli è biennale, con scadenza prevista a gennaio 2025. In totale i lavoratori in appalto dell’Ulss9 e dell’Aoui Verona in questo settore sono circa 330 sul territorio veronese. Si trovano non solo nei Cup e agli sportelli Casse ma anche nelle radiologie, nei Day Care e negli uffici amministrativi.
“L’utenza può benissimo immaginare la pressione e lo stress a cui sono quotidianamente sottoposti queste lavoratrici e questi lavoratori, vista la condizione della sanità in Veneto ma non solo – chiosa Marta Cordioli della Cgil Filcams. “Qui come in altri servizi pubblici in appalto vogliamo affermare il principio che il buon funzionamento dell’ente deve necessariamente passare per la giustizia contrattuale e retributiva nei confronti dei lavoratori”.