Uccise nel sonno. Il dramma nella casa di accoglienza a Porto San Pancrazio Sarà l’autopsia disposta dalla dottoressa Ormanni a stabilire con precisione le cause della morte delle due bambine di 11 e 3 anni che erano ospiti nella comunità “Mamma Bambino’’. Continuano le ricerche della madre. Appello del padre

foto Udali

Il marito della donna aveva lanciato un appello su Facebook invitando chi per caso vedesse la moglie di avvisare la polizia. Ma finora è stata trovata solo una borsa. Il ritrovamento è avvenuto sull’argine dell’Adige, a poca distanza dalla casa di accoglienza Mamma Bambino, da dove Sachithra Ninansala Fernando Dewendra Mahawaduge, si era allontanata.
La donna cingalese di 34 anni è ricercata perché sospettata di avere ucciso le due figlie di 11 e 3 anni, trovate morte all’interno della Casa di accoglienza comunale. All’interno della borsa è stato rinvenuto il telefono cellulare della donna, che fin da martedì risultava attivo e che è stato cercato anche con l’utilizzo di uno speciale drone. La scoperta avvalora l’ipotesi che la donna dopo avere ucciso le due figlie possa avere compiuto un gesto estremo, gettandosi nel fiume. Nella zona continuano le ricerche, supportate dall’arrivo di altre Unità cinofile dalla Lombardia, e a cui prendono parte i Vigili del fuoco con i sommozzatori, la polizia, volontari della Protezione civile che già da ieri avevano cominciato a scandagliare l’Adige.