E’ un Verona più competitivo quello che ora affronta la lotta salvezza. La gara con la Lazio ha sancito che l’Hellas è un’altra squadra rispetto a quella che ha iniziato il campionato. Nei volti, certamente. Ma anche nello spirito, nell’atteggiamento, nel gioco. Il match con l’undici capitolino porta in dote al duo Zaffaroni-Bocchetti le scelte vincenti operate sul mercato dal direttore sportivo. Sogliano ha pescato all’estero i giocatori giusti per dare sostanza e fisionomia al gioco del Verona che ora può davvero compiere quell’impresa sportiva che alla fine dello scorso anno appariva pura utopia. Non a caso l’mvp del match del Bentegodi è stato Cyril Ngonge. Pescato da Sogliano negli olandesi del Groningen Ngonge è una grande sorpresa solo per chi conosce poco il calcio europeo. Il belga di origini congolesi, infatti, sin dai 15 anni è stato un punto fermo delle giovanili del Belgio. Una mezza punta prolifica come testimoniano le 11 presenze e cinque reti realizzate in Eredivisie nella prima parte del torneo olandese.
Ma non è solo Ngonge a dare i meriti che spettano a Sogliano. Il colpo Duda è di quelli perfetti per spingere il Verona verso l’impresa. Ilic era tra i pochi gialloblù ad avere un mercato importante. Il giocatore aveva offerto un inizio di stagione deludente complice una serie di problemi fisici. Dopo i Mondiali era indubbiamente in ripresa e il match contro il Lecce aveva consegnato al Verona un giocatore ritrovato. Ma Ilic aveva un ruolo chiaro, sarebbe toccato a lui organizzare il gioco del Verona. Lo slovacco Duda ha certamente più esperienza e soprattutto duttilità. Contro la Lazio Duda ha giocato da metronomo con accanto a Tameze ma nel finale si è disimpegnato molto bene anche come trequartista alle spalle dell’attacco. Insomma ha più soluzioni al suo arco e questo è un vantaggio per un Verona che dispone ora di più alternative.
Sempre con la Lazio hanno debuttato in gialloblù Adolf Graich e Oliver Abdilgaard. Il primo è una valida alternativa a Djuric, l’altro regala al centrocampo dell’Hellas centimetri e fisicità. Senza dimenticare che con la Lazio è rimasto in panchina il giovane Braaf che ben si era disimpegnato a Udine. Insomma è un Verona che grazie ai nuovi arrivi sembra avere più linfa vitale. E, in particolare, consegna alla guida tecnica una squadra in grado di lottare con più armi per raggiungere il sogno salvezza. Che passa, inevitabilmente, per la gara di lunedì prossimo quando al Bentegodi arriva la Salernitana. Il Verona ha già sprecato i bonus, non può fallire una gara chiave sulla strada salvezza.
Mauro Baroncini