“Tutti gli over 80 entro il weekend” Zaia sui disordini di Roma: “La violenza è sempre sbagliata. Però servono aiuti”

“Gli over 80 sono stati vaccinati per l’82%, dopodiché in molti casi ci sono persone che non rispondono. Gli uffici di Padova stanno facendo nuovamente il giro di telefonate, Vicenza chiuderà gli over 80 il 15 aprile (mancava il 7%). Ri­cordo, inoltre, che a oggi in Veneto sono state inocultate un milione 200 mila di dosi di vaccini, pari al 94,7% deille fiale disponibili”. A dirlo è il presidente del Veneto, Luca Zaia, nel corso del punto stampa Covid nella sede della Protezione Civile di Mar­ghe­ra. “C’è una parte di over 80 che non siamo riusciti a raggiungere”, ha aggiunto il governatore, “ad esempio c’è un tot di popolazione che non risponde perché si trova all’estero. Poi c’è chi non lo vuol fare e non risponde, so­no pochissimi ma ci sono. Poi ci sono gli irraggiungibili, do­mani facciamo un altro avviso ai naviganti, se poi qualcuno si presenta è sempre aperta la corsia per un ultra ottantenne che si è perso per strada”. In tutto gli over 80, in Veneto, sono 358.540, di cui 100 mila allettati. “Ce ne restano 56.115, abbiamo scelto di ‘ti­rare’ e chiuderla per domenica”, ha evidenziato Zaia.

“Domani tutti i direttori generali delle aziende sanitarie illustreranno le modalità di somministrazione per gli over 80 per continuare ad ‘aggredire’ dalla prossima settimana i 494.443 gli over 70. Ne mancano ancora 293.370, pari al 57%. Se abbiamo vaccini an­che questa la chiudiamo velocemente per metà maggio. L’Ulss Scaligera di Verona”, ha aggiunto il governatore del Veneto, “si farà prestare vaccini dalle altre per chiudere la fascia over 80. Avevo pensato di fare un accesso diretto per tutti nel fine settimana, ma alcune Ulss, come quella Be­rica, chiudono gli ultraottantenni già giovedì 15. Quella Scaligera ha ancora 15 mila anziani da vaccinare. Quindi, e non per anarchia delle Ulss, abbiamo deciso fare un “abito sartoriale’”. Uno sguardo al bol­lettino quotidiano. Sono 883 i nuovi positivi in Veneto, dato che porta il totale da inizio pandemia a 396.677; i morti sono 42. L’incidenza dei positivi sui tamponi è del 2,47%. Attualmente nella regione ci sono 30.559 positivi. In miglioramento i dati dei ricoverati, che sono 2.076, ovvero -46 rispetto a ieri. Tra questi ci so­no meno 30 pazienti in area non critica e 16 nelle terapie in­tensive. I dimessi sono 19.559. “Se la curva delle intensive avesse un cambio di direzione”, ha evidenziato Zai­a, “sarebbe una novità, fi­nora non è mai capitato un calo dei posti letto per poi ripartire velocemente. Non è finita, perché nelle ultime 24 ore sono entrate 70 persone in ospedale. Pos­siamo affrontare il tema delle possibili riaperture, fermo restando che nel resto d’Italia non c’è la stessa nostra situazione”. Capitolo economico. – Questa mattina Zaia ha incontrato una delegazione della Fipe-Confcommercio di Padova e del Veneto. “Loro portano la tragedia di un settore, quello della ristorazione, di un comparto massacrato come non mai da questa vicenda del Covid. A questo si sono ag­giunti i saliscendi delle normative che si sono susseguite”. Zaia ha poi commentato i disordini di ieri nel corso della manifestazione di Roma. “I miei ristoratori, gli esercenti, gli albergatori non vanno in piazza per far casino ma per portare la loro istanza che è la disperazione. Molte attività non rialzeranno la serranda. Le piazze non vanno mai ignorate, è fondamentale ascoltare il grido di questi operatori, ma la violenza va condannata senza se e senza ma”.