Stefano Casali e Matteo Gasparato, fondatori del movimento “Verona Domani” e rispettivamente consigliere regionale e presidente del Consorzio Zai, ormai ne hanno fatto una questione di principio. O al vertice di Amia viene messo Bruno Tacchella (come pare fosse stato promesso dal sindaco) o la maggioranza a Palazzo Barbieri perde tre uomini: Paolo Rossi (neo presidente della “civica” di Casali e Gasparato), Massimo Paci e Marco Zandomeneghi. Federico Sboarina, che ha promesso l’incarico al fedelissimo Matteo Gelmetti (suo factotum durante la campagna elettorale), sta tentando di raggiungere in extremis un compromesso per non dare il là a una diaspora pericolosa e quanto mai precoce. Via questi tre, non è detto che nei mesi successivi non si possano registrare altre defezioni nell’amministrazione, e allora sì che a quel punto sarebbero dolori seri. Da qui al fine settimana il nodo nomine dovrebbe essere sciolto per non rimanere in stallo per tutto agosto, cosa che non farebbe altro che aumentare i malumori e dare tempo agli amici-nemici di preparare qualche spiacevole sorpresa. I casal-gaspariani non vorrebbero rompere col primo cittadino (almeno non adesso) ma se non dovessero venire soddisfatte le loro richieste ecco che per mantenere fede a quanto detto pubblicamente ai propri sostenitori non avrebbero altra scelta che spaccare. Sono giornate torride a palazzo. Il “fontaniano” Vito Comencini, deputato ed ex capogruppo della Lega prima della sfiducia recapitatagli notte tempo dai consiglieri fedeli a Mauro Bonato (espulso dal partito ma nuovo capogruppo in Consiglio) medita vendetta. Della vicenda ha già informato nei minimi dettagli il ministro della Famiglia (ed ex vicesindaco): i due ne riparleranno anche nei prossimi giorni nelle stanze di Montecitorio. Anche Salvini è stato informato della situazione. Considerata la posizione di forza del partito a livello nazionale (gli equilibri in Comune potrebbero passare in secondo piano), non si escludono purghe contro i dissidenti. Nel gruppo consiliare del Carroccio sta invece per entrare Andrea Bacciga, eletto nella lista “Battiti” del sindaco, ma ultimamente molto vicino alla sponda leghista. Per quanto riguarda le aziende collegate al Comune invece, il presidente di Agec Roberto Niccolai – come anticipato dalla Cronaca – sta per lasciare il posto all’avvocato Luca Tirapelle, che è anche il legale del numero uno di Agsm Michele Croce. Il passaggio di consegne avverrà in questi giorni infuocati per l’ente dopo il ritrovamento dell’anziana in avanzato stato di decomposizione nel condominio di via Tunisi.