«Quando si parla di violenza sulle donne si pensa principalmente a quella fisica, che è indubbiamente la più crudele e, purtroppo, la più evidente. Ma – precisa Elisabetta Baldo, presidente di VE.G.A. – ci sono altre forme di violenza. Dobbiamo riflettere sulla condizione femminile e sull’affermazione della donna per una pari dignità anche nel mondo del lavoro, superando così ogni inferiorità economica e, purtroppo molto spesso, anche psicologica». Secondo i dati di Telefono Rosa di Verona, delle 126 donne accolte nel 2017 (l’anno prima erano 104), 65 hanno subito violenza fisica, 95 psicologica e 44 economica. Gli autori della violenza sono risultati per 58 donne il marito (46%), per 20 il compagno (16%), per 18 l’ex compagno (15%) e per 10 l’ex marito. VE.G.A., Veronesi giuriste associate e il comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati di Verona organizzano venerdì 24 novembre alle 20.30 al Teatro Camploy un’iniziativa per celebrare la giornata internazionale contro la violenza di genere. Si tratta della rappresentazione teatrale dal titolo “Ho ucciso l’Angelo del focolare – La battaglia di Virginia Woolf per l’accesso delle donne alle professioni” della Compagnia Teatrale ““Attori e Convenuti”. Una pièce in cui gli attori, che sono avvocati e notai del foro di Firenze, si alternano sul palco attraverso la lettura di brani tratti dalle più celebri opere di Virginia Woolf, per focalizzare il pensiero della scrittrice inglese sui vari aspetti della condizione della donna, in generale, e di quella “che si guadagna da vivere con le libere professioni”, in particolare. Prima della rappresentazione ci saranno i saluti di Francesca Briani, assessore alla Cultura, Elisa Montresor dell’Ordine degli Avvocati di Verona, Gessica Todeschi , presidente del comitato Pari Opportunità dell’Ordine degli avvocati e di Elisabetta Baldo, presidente di VE.G.A.«Non dobbiamo perdere occasione per denunciare queste violenze – sottolinea Baldo – anche attraverso una rappresentazione teatrale a cui mi auguro parteciperanno tanti cittadini. L’obiettivo deve essere quello di tenere accesa la luce non solo sulle violenze gravissime ma anche su quelle ritenute minori come quelle verbali o le discriminazioni. Possiamo imparare a reagire a certi luoghi comuni e a coltivare libertà e indipendenza giorno per giorno, guardando alle opportunità e non ai limiti». Gli scritti di Virginia Woolf riflettono l’immagine di una donna vissuta in un tempo in cui nemmeno i diritti erano garantiti alle donne: potestà maritale, impossibilità della donna di scegliere la propria occupazione, niente diritto di voto. Le cose sono cambiate ma, nella sostanza, i suoi pensieri sono ancora molto attuali. «La donna – evidenzia Gessica Todeschi – continua a non essere valutata in rapporto alle sue effettive qualità, troppo spesso viene ostacolata nel suo ruolo di lavoratrice e a fatica riesce a conciliare famiglia e lavoro. Ciò è quanto accade in diversi contesti, compreso quello dell’avvocatura in cui, peraltro, a parità d’impegno e ore di lavoro la professionista percepisce un compenso inferiore rispetto ai colleghi maschi».