Salvaguardare le eccellenze del territorio e mettere in sicurezza i pilastri economici della nostra città è il meglio che si augura Giulio Cavara, presidente di Federalbergi Verona, che oggi per “La Cronaca di Verona’’ ha scelto di raccontare la situazione turistica a Verona nel periodo di ripresa post pandemia. Non solo numeri, ma anche strategie attuative per migliorare l’offerta turistica di una città che valorizza sé stessa e i suoi residenti. Tutto questo in un’ottica di accoglienza del turista che punta ad una convivenza tra visitatore e cittadino.
Come sta procedendo la stagione turistica nella ripresa post covid?
La stagione turistica sta tornando a livelli pre-covid nonostante molti abbiano riportato dati superiori, i nostri studi affermano però che dal punto di vista di fatturati e presenze non siamo ancora tornati a raggiungere quei numeri, ma ci sono tutti i presupposti per ritornare a quel livello o addirittura meglio.
Quali sono le prospettive per la stagione estiva a Verona?
Le prospettive per la stagione estiva sono molto buone. Quest’anno Verona è protagonista di un evento particolare, il Centenario di Fondazione Arena. Cento anni fa, infatti, è stata messa in piedi questa grande realtà che rappresenta per la nostra città un fiore all’occhiello dal punto di vista turistico. Vengono attirati moltissimi stranieri e funge da vetrina internazionale per proiettare Verona in tutto il mondo in termini artistici. Il turismo a Verona è “mordi e fuggi’’.
Cosa fare per trasformare il turismo in giornata in una permanenza più lunga?
Il turismo in generale oggi ha ridotto di molto i soggiorni, non solo nelle città d’arte, ma anche in altre località. Quello che potrebbe allungare la permanenza sono le iniziative nel territorio come mostre d’arte di rilievo di lunga durata o l’attività congressuale che ad esempio a Verona andava molto forte nel periodo precedente alla pandemia.
Quali sono, dal suo punto di vista, le iniziative che il Comune e la Regione dovrebbero prendere per sostenere il turismo nella nostra città?
Penso che si debba salvaguardare le nostre eccellenze, prima di pensare a nuove strategie bisogna mettere in sicurezza i pilastri della nostra città come Fondazione Arena, la quale grazie all’ottima gestione degli ultimi anni ha riportato la nostra città a brillare. In secondo luogo, bisogna salvaguardare e attenzionare Fiera e Aeroporto. Nuove strategie e iniziative, ma prima è necessario preservare e valorizzare i nostri cardini economici.
Quali sono le difficoltà che ogni giorno gli albergatori devono affrontare?
Come albergatori ci teniamo a rimarcare il ruolo del settore alberghiero in Italia. Gli albergatori offrono all’ospite un servizio a 360 gradi dove al primo posto sono valorizzate le risorse umane. Siamo perfettamente consapevoli di quanto sia importante puntare sulle persone in un contesto economico nel quale vengono ridimensionate. Un esempio calzante è quello delle locazioni turistiche alle quali manca la sicurezza dell’ospite e il contatto diretto con il cliente. Il settore per questo motivo si trova in difficoltà, perché combatte contro una concorrenza che non è leale.
Come fare per raggiungere una maggiore complementarità con il turismo del Lago senza essere legati alla stagione lirica in Arena? Il Lago e la nostra città sono due realtà complementari, non concorrenziali. Pensiamo che sia interesse di entrambi i territori lavorare insieme. Con il presidente Ivan De Beni stiamo organizzando iniziative ed eventi che puntino alla territorialità di entrambi i contesti. Dobbiamo e vogliamo promuovere tutta l’area veronese in modo che entrambe le località rappresentino un punto di forza per l’altra.
Come si sta sviluppando a Verona il fenomeno dell’overturism.
L’overturism, cioè l’eccesso di turisti, è un fenomeno negativo per il nostro territorio. Il turista deve essere un ingrediente importante, ma non prioritario rispetto al residente ed è per questo che le attività economiche devono soddisfare entrambe le situazioni in un clima di convivenza, senza che nessuno prevalga sull’altro per preservare e privilegiare la residenzialità dei veronesi. Stiamo aspettando da tempo dei provvedimenti a livello internazionale come è accaduto in molte città europee a vocazione turistica dove, attraverso l’attuazione di norme restrittive, si sta cercando di arginare il fenomeno.
Francesca Brunelli