TURISMO, “SERVE UNA CABINA DI REGIA” Per il presidente Paolo Arena il settore rappresenta il futuro della società, ma servono regole definite. Tajani contro la cancellazione degli enti camerali

“Quante cose sono cambiate dal 1945 anno di costituzione di Confcom­mercio,anno della fine della seconda guerra mondiale! E’ cambiato il nostro modo di viaggiare, di commerciare, di comunicare e di utilizzare tecnologie sempre più avanzate.L’intera civiltà globale mette al centro l’economia, per usare un’espressione del filosofo Emanuele Severino si può affermare che l’economia oggi domina «l’esistenza storica». Se in epoche passate il destino dei popoli era legato a fattori demografici o militari, oggi esso è strettamente dipendente dallo stato di salute economico”. Così il presidente di Confcommercio, Paolo Arena nella sua introduzione all’assemblea pubblica che si è svolta nell’Auditorium della Fiera alla quale sono intervenuti Antonio Tajani fresco presidente del Parlamento Europeo e con un videomessaggio il leader nazionale della confederazione Carlo Sangalli.  Il turismo 4.0, il turismo del futuro, è stato il tema cardine dell’assemblea pubblica di Conf­commercio Verona. Paolo Are­na ha parlato delle sfide di un settore in crescita (i numeri parlano di 2 miliardi di viaggiatori entro i prossimi 15-20 anni, il Veronese lo scorso anno ha registrato una crescita delle presenze turistiche del 18,3% in città e del 7,3% sul lago di garda), che rappresenta “il futuro non solo dell’economia ma della nostra società” e deve puntare “sull’utilizzo delle nuo­ve tecnologia e sulla sostenibilità”. Un settore che ha bisogno di politiche definite, “di una cabina di regia” e deve però fare i conti “con un’illegalità diffusa e tollerata: sul mercato italiano si contano oggi oltre duecentomila alloggi che operano attraverso diversi portali che permettono di affacciarsi al mercato globale; il fisco Italiano e le istituzioni ne conoscono solo 33mila”. “A ciò – ha detto ancora Arena – si aggiungono gli home restaurant e le decine di attività connesse al mondo del turismo che hanno creato una economia ombra nemica dello sviluppo di un paese imprenditoriale e democratico”. Ecco allora che “servono regole uguali per tutti, perché il turismo sta diventando un far west mentre la pressione fiscale soffoca le imprese ‘regolari’”. A seguire la tavola rotonda moderata da Gennaro San­giuliano, vicedirettore del Tg1, in cui  Antonio Tajani ha spaziato sui grandi temi che interessano oggi il Vecchio Continente. “Lotta al terrorismo, immigrazione e disoccupazione giovanile – ha detto – sono le tre grandi emergenze dell’Europa, le possiamo affron­tare solo lavorando insieme ma serve che la Ue abbia coraggio di prendere le decisioni. L’Europa è spesso criticata e bistrattata, ma attenzione: troppo spesso i politici per nascondere le loro colpe addossano responsabilità a Bruxelles, che non è la causa di tutti i mali”.Tajani, ancora, ha sottolineato “l’importanza dei corpi intermedi” aggiungendo che “la riforma che prevede la cancellazione delle Camere di Commercio è un errore: il sistema camerale é di grande aiuto allo sviluppo e all’internazionalizzazione delle imprese”. Per il presidente del Parlamento, “iIn futuro avremo sempre meno pubblica amministrazione e sempre più piccoli imprenditori, servono politiche a sostegno dell’ìimprenditoria, ne sono fautore”, ha proseguito Tajani, ricordando “la direttiva sui pagamenti della pubblica am­mi­nistrazione alle imprese che prevede un periodo massimo di 30 giorni ma non è rispettata dalla maggior parte delle Regioni”. In precedenza, in un videomessaggio, il presidente confederale Carlo Sangalli aveva portato il proprio saluto ai relatori e alla platea mettendo in rilievo l’importanza di “unire le nuove tecnologie con la creatività, la competenza e la passione degli imprenditori, soprattutto dei più giovani”.
Gino Gotturni