Donna, giovane e opera nel settore della ristorazione; è diplomata e assunta a tempo determinato in ambito eno-gastronomico. E’ il profilo del lavoratore turistico tipo del Soave Est Veronese, territorio registrato dalla Camera di Commercio di Verona come marchio d’area. L’analisi emerge dalla ricerca PERCORSI PER IL SETTORE TURISTICO VERONESE Una lente di ingrandimento sui territori della Destination Verona & Garda Foundation (Dvg Foundation), commissionata dall’ente scaligero alla Fondazione G. Toniolo e realizzata da Veneto Lavoro. Durante l’incontro che si terrà giovedì 12 gennaio alle ore 18 nella sede Rocca Sveva di Cantina di Soave, in Via Covergnino, 7 a Soave, Destination Verona & Garda Foundation e Fondazione G. Toniolo di Verona presenteranno tutti i numeri del turismo nell’area del Soave Est Veronese .
L’incontro sarà aperto da Paolo Tosi, Vice Presidente della Camera di Commercio, ente che ha istituito la Dvg Foundation, che raccoglie il 91% delle presenze turistiche provinciali, grazie all’adesione di 64 Comuni. Seguiranno i saluti di Don Renzo Beghini, Presidente della Fondazione G. Toniolo di Verona e gli interventi della ricercatrice Francesca Nadalin e di Paolo Artelio, Presidente della Dvg Foundation.
“Nell’area del Soave‐est veronese – spiega Paolo Artelio, presidente di Destination Verona & Garda Foundation, il braccio operativo delle due destinazioni Lago di Garda e Verona, più i quattro marchi d’area, Soave Est Veronese, Valpolicella, Pianura dei Dogi e Lessinia – le presenze turistiche complessive nel 2021 sono state 297mila (poco meno di 367mila nel 2019, la diminuzione è stata del 18,9%). Il «peso» sul totale delle presenze provinciali è stato del 2,3% (2,0% nel 2019). La quota più elevata è rappresentata dai turisti italiani (69,0% nel 2021), per i quali si è registrato un aumento rispetto al periodo pre‐Covid (quasi 3mila giornate in più, pari al +1,5%). Per gli stranieri si evidenzia un calo di oltre 72mila giornate (‐44,0%)”. Per questo marchio d’area nel 2021 si sono registrate 31.255 assunzioni totali, di cui 1.525 hanno interessato le attività dei servizi turistici (il 5%). Per quanto riguarda le forme contrattuali associate al flusso delle assunzioni (tab. 14), in questo territorio si rileva una predominanza del tempo determinato che, sul totale delle assunzioni ha un peso del 70%, mentre nello specifico delle attività turistiche la quota scende al 68% (se pur in crescita rispetto al 2019). Si tratta di un dato che risulta inferiore a quello rilevato per il complessivo contesto provinciale (82%). Infatti, a differenza delle aree a maggior vocazione turistica, si registra un peso più rilevante del tempo indeterminato (16%) e dell’apprendistato (13%). Si tratta comunque, come già osservato, di dinamiche occupazionali riferite ad un insieme ridotto di lavoratori, impiegati per lo più in attività legate alla specializzazione eno-gastronomica del territorio e per questo non strettamente legate ai picchi turistici che invece si osservano nelle altre destinazioni turistiche. Analizzando più nel dettaglio le caratteristiche della domanda di lavoro nei servizi turistici, emerge una predominanza di lavoratrici (attenuatasi dal 61% al 59% dopo la pandemia) e di giovani sotto i 30 anni (53%), mentre i lavoratori stranieri interessano il 29% delle assunzioni (32% nel 2019). Quasi la metà dei rapporti di lavoro stipulati nel 2021 ha riguardato lavoratori diplomati, nel 27% dei casi lavoratori in possesso della licenza elementare/media, mentre i laureati superano appena il 4%.
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