Turandot conquista Seoul: la magia dell’Arena emoziona la Corea Fondazione Arena porta in scena l’allestimento di Zeffirelli per i 140 anni di amicizia tra Italia e Corea

Un interminabile applauso, 13 minuti che hanno commosso tutti dopo mesi di lavoro e settimane di montaggi e prove. In Corea va in scena la magia dell’Arena di Verona. Grande successo, questa sera, sabato 12 ottobre, per la premiere di Turandot al KSPO Dome di Seoul, diretta dal Maestro Daniel Oren. Nella più grande venue al coperto di tutta la Corea del Sud, luogo di riferimento per i maggiori eventi sportivi e musicali, Fondazione Arena ha portato ‘direttamente’ da Verona, l’opera pucciniana per eccellenza. Sul palcoscenico il soprano Oksana Dyka nei panni di Turandot, il tenore Martin Muehle (Calaf), Mariangela Sicilia ad interpretare Liù, Ferruccio Furlanetto (Timur), Elia Fabbian (Ping), Gregory Bonfatti (Pong), Riccardo Rados (Pang) e Piero Giuliacci (Altoum). Assieme a loro la New Seoul Philarmonic Orchestra, i cantanti sia adulti che voci bianche del Songpa Boys and Girls Choir and Children’s Choir, i ballerini della Jeong Min-Geun Dance Company e gli attori della Jinart Company.
Ad incantare il pubblico coreano le maestose scenografie di Franco Zeffirelli, la bellezza dei costumi di Emi Wada e l’abilità tecnica e di regia della macchina areniana, capace di ricreare un palcoscenico della stessa grandezza di quello dell’Arena all’interno di un palazzetto e di mettere assieme masse artistiche provenienti da diverse realtà. A curare la regia dello spettacolo Stefano Trespidi.
NUMERI. Circa 35 i container partiti in agosto per trasportare via mare scenografie e costumi. Una cinquantina i tecnici di Fondazione Arena al lavoro da fine settembre. Cinque i giorni impiegati per il montaggio di palcoscenico e scene. Ben 110 le comparse coreane e 40 i bambini di Seoul impegnati nella messa in scena, tra figuranti e voci bianche. Sono 18 i mimi professionisti arrivati direttamente dall’Arena Opera Festival.
Il debutto coreano dell’areniana Turandot è stato organizzato da Solopera, KSPO&CO, Dong-A Ilbo, Sol&Music Cultural Industry Company e supportato dall’Ambasciata d’Italia in Corea, dall’Istituto Italiano di Cultura della capitale e dal Maeil Economic Daily, in partnership con SBS, radio-tv nazionale coreana. E rientra nelle celebrazioni dei 140 anni di amicizia tra Italia e Corea. Era il 26 giugno 1884 quando venne firmato il primo Trattato di amicizia e di commercio fra i due Paesi, siglato dal Regno d’Italia e dalla Corea della dinastia Joseon. Una storia che prosegue anche oggi e che intende aprire nuove collaborazioni per il futuro.
SPETTACOLO. La produzione, la stessa creata da Franco Zeffirelli appositamente per l’Arena, sarà in scena per altre sette serate d’opera fino al 19 ottobre, sempre alla KSPO Dome. Sul palcoscenico diversi cast con alcuni dei più importanti artisti di oggi e giovani emergenti, molti dei quali già applauditi nell’Anfiteatro veronese: i soprani Olga Maslova, Oksana Dyka, Yeajin Jeon, Mariangela Sicilia, Giulia Mazzola, i tenori Martin Muehle, Arturo Chacón-Cruz, Riccardo Rados, il basso Ferruccio Furlanetto, i baritoni George Andguladze, Elia Fabbian, Hao Tian. Dirige il maestro Daniel Oren, esperto pucciniano e beniamino areniano.
MASTERCLASS. Durante le giornate di permanenza in Corea, il sovrintendente Cecilia Gasdia ha tenuto a Seoul due masterclass per giovani cantanti provenienti da Conservatorio e Accademie della capitale. Alle lezioni hanno partecipato una decina di studenti e un centinaio di uditori, per lo più cantanti lirici e insegnanti di musica desiderosi di approfondire alcune tecniche. Il Made in Italy nel mondo a 360 gradi.