Ci sono almeno un paio di equivoci tattici che il ko con la Salernitana ha sottolineato. Anche se non è certo questo l’unico motivo della sconfitta. Due rebus che vanno risolti e che possono anche indirizzare le operazioni di mercato, visto che Tony D’Amico èal lavoro per completare la truppa del generale Tudor.
1) LA POSIZIONE DI LASAGNA. Apprezzabile per impegno e sicuramente in crescita come condizione, questo è sicuro. Così come è sicuro che Kevin Lasagna non è a suo agioin un modulo che non può esaltare le sue caratteristiche. Lasagna non è un tornante, nè un trequartista. Può adattarsi a farlo, ma non sarà mai nelle condizioni di esprimere il suo potenzale. E, per come gioca il Verona, difficilmente lopotrà fare. Lasagna ama il contropiede, va lanciato nello spazio, più adatto a squadre che giocano raccolte e poi ripartono. Il Verona, di solito, “fa la partita”, ama il fraseggio, riempie l’area. Non è il gioco di Lasagna e, sia chiaro, nè Juric l’anno scorso, nè Tudorquest’anno, lo possono stravolgere per favorirlo. Dunque, se davvero la Lazio (o altre squadre di A), lo volessero, potrebbe anche partire.
2) ILIC CON VELOSO, POSSIBILE? L’altro dubbio è invece legato alla convivenza in mezzo al campo, tra Ilic e Veloso. Tudor sta cercando di impiegarli insieme, nell’ottica di quel “doppio regista” che la Nazionale di Mancini ha esaltato all’Europeo. Scelta che ha anche premiato, ma che non sembra ideale per l’Hellas, soprattutto se questo comporta l’esclusione di Tameze, giocatore che per qualità e caratteristiche oggi è imprescindibile.
L’idea del doppio regista è stuzzicante e garantisce, di sicuro, una qualità tecnica elevata. Ma se incontri squadre (vedi la Salernitana, ad esempio), che la mettono sul piano fisico, sullo scontro, sulla corsa, è molto meglio avere un giocatore “fisico” come Tameze e scegliere chi, tra Veloso e Ilic, sta meglio in quel momento.
Insomma, niente critiche a tutti i costi (ci mancherebbe, ci sta di sbagliare qualche partita…), ma alcuni “appunti di viaggio” che possono servire per il futuro. Probabilmente, anche Tudor ci sta lavorando e, a volte, anche scivoloni come quello di domenica, aiutano a orientare le scelte. IL resto, ora, tocca a D’Amico. Uno che di solito non sbaglia un colpo…