Trovata la pietra miliare per la scienza Una collaborazione mondiale per trovare la mappatura genetica del cancro

Completato lo studio per la mappatura dei genomi del cancro. Un risultato unico nel panorama scientifico internazionale – tanto da conquistare la copertina dell’ultimo numero della rivista Nature – perché genera una risorsa inestimabile per la comprensione delle cause, dello sviluppo e dell’evoluzione dei diversi tipi di tumori, gettando le basi per lo sviluppo di nuove classificazioni, diagnosi e terapie in ambito oncologico.Tra i protagonisti di questo studio l’università di Verona che dal 2010 rappresenta l’Italia nel Consorzio internazionale genoma del cancro. Il team multidisciplinare è coordinato da Arc-Net, centro di ricerca applicata dell’Ateneo e dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata diretto all’anatomopatologo Aldo Scarpa e nato con il sostegno della Fondazione Cariverona. L’importante risultato è stato presentato nel corso di una conferenza stampa tenutasi nella sala Barbieri di palazzo Giuliari, via dell’Artigliere, 8, Verona, dal rettore Pier Francesco Nocini, da Aldo Scarpa, direttore del centro di ricerca applicata sul cancro Arc-Net, Francesco Cobel-lo, direttore generale dell’azienda ospedaliera universitaria integrata di Verona (Aoui), Alessandro Mazzuc-co, presidente della Fonda-zione Cariverona, Michele Milella, direttore dell’Onco-logia dell’Aoui, Rita Lawlor, responsabile biobanca di Arc-net, e Angelo Paolo dei Tos, direttore dell’Anatomia patologica dell’università di Padova. A rendere possibile lo studio è stato il finanziamento del Miur al Centro Arc-Net, che ha permesso l’entrata dell’Italia nel Consorzio Internazionale del Genoma del Cancro (Icgc) nel 2010, dell’Associazione italiana per la ricerca sul cancro (Airc), e l’ulteriore importante sostegno del Ministero della Salute attraverso la Fon-dazione italiana per lo studio delle malattie del pancreas (Fimp).Il progetto mira ad utilizzare i nuovi test molecolari disegnati e messi a punto nell’ambito del consorzio, in modo da offrire ai pazienti un più ampio spettro di possibilità terapeutiche rispetto a quanto possibile.