Una città per crescere ha bisogno delle sue forze migliori. Che i centri nevralgici siano presidiati da persone competenti che si mettano in rete, consapevoli di essere in una città, Verona, che da sola per il suo nome e il suo fascino garantisce successo.
E invece qui si fa di tutto per perdere opportunità e valore. Se ne va, per esempio, il commissario della Polizia locale Michele Nespoli, una colonna del Comando di via del Pontiere. L’amministrazione non gli ha riconosciuto un aumento di indennità e lui giustamente coglie l’offerta del privato. Se ne sentirà la mancanza.
Così come si sente la mancanza di due figure chiave in una città che vuole essere tra le prime d’Italia: non abbiamo ancora un procuratore della Repubblica dopo il ritiro di Angela Barbaglio. E non è ancora arrivato il nuovo sovrintendente alle Belle Arti. Tanta fretta di spostare Tinè e poi… mb