Non c’erano dubbi, ma il “segreto dell’urna” vuole sempre il suo spazio. Non si poteva assegnare la laurea ad honorem, così Roberto Tricella se l’è conquistata sul campo, stravincendo la “partita dei liberi”, come da pronostico. Quasi un plebiscito per lui, come mai era accaduto finora, anche se in 4 dei cinque ruoli finora assegnati, cioè quelli della linea difensiva, hanno prevalso proprio gli “eroi” dello scudetto”.
L’”INTRUSO”. L’intruso è, per ora, Gigi De Agostini, che è riuscito a sconfiggere Luciano Marangon, ma si tratta di due purosangue, divisi, tra l’altro, da un margine ridottissimo di voti. Gli altri, da Garella a Ferroni, per finire a Fontolan, hanno prevalso abbastanz anettamente, pur avendo di fronte avversari di tutto rispetto.
DIETRO A TRICELLA. Un bravo lo merita di sicuro Giancarlo Savoia, che è rimasto nel cuore della genìte per le sue qualità tecniche, per la sua lunga militanza gialloblù e per essere veronese purosangue. Un giocatore di grande classe, frenato nel momento top della sua carriera da un gravissimo infortunio. Ma fu il capitano della promozione in serie A, con Liedholm allenatore e poi il capitano del Verona di Cadè, spettacolare e vincente.
SETTE GIORNI DI PAUSA. Ora, sette giorni di pausa, poi riprenderemo dal centrocampo, altro settore dove i campioni non mancano e dove sarà duura scegliere i migliori.
Cominceremo dal mediano, ruolo in cui, tra gli altri, c’è un certo Hans Peter Briegel. Ma anche Busatta, ad esempio. E poi Maddè, Pierluigi Cera, che a Verona iniziò da mediano per diventare poi libero di levatura mondiale. Insomma, anche Briegel troverà pane per i suoi denti e per tutti sarà come sempre un piacevole tuffo nel passato. Tra grandi nomi e quel soffio di inevitabile nostalgia…