Treviso-Mare, una scossa Per Legambiente va reso accessibile l’accesso alle località balneari

L’Autostrada del Mare tra Meolo e Jesolo, è ritornata al centro del dibattito politico dei territori interessati, che abbracciano l’intero asse stradale della Treviso – Mare. Il confronto, caratterizzato da ricorsi e controricorsi al TAR, mette in luce due fatti cruciali: la mancanza di un progetto condiviso con le Amministrazioni e i Cittadini, e l’inadeguatezza del progetto stesso, vetusto nell’idea progettuale e basato su dati di traffico non aggiornati.
In questo contesto di tensioni, Legambiente Veneto accoglie con favore l’iniziativa intrapresa dal comune di Silea (Tv), che ha convocato un confronto tra tutti gli amministratori dei comuni coinvolti, intendendo rappresentare le voci dei cittadini, sia delle maggioranze che delle opposizioni. Questo incontro, apparentemente stimolante, costituisce una prima opportunità significativa di dialogo, aprendo le porte a tutte le rappresentanze elette nei comuni. Legambiente ritiene fondamentale estendere questo dialogo a tutti, adottando la procedura del “Dibattito Pubblico” per affrontare la questione dei flussi turistici “pendolari” e ragionare su soluzioni volte a ridurre il numero di veicoli e a preservare l’economia balneare minimizzando l’impatto sui territori circostanti e su quelli colpiti dal traffico di attraversamento.
“Partiamo da una premessa chiara – dichiara Luigi Lazzaro, presidente di Legambiente Veneto – l’attuale stato della Treviso Mare è inadeguato e insicuro, pertanto richiede un adeguamento ai nuovi livelli di traffico e un deciso miglioramento della sicurezza. Ma è altrettanto necessario che tale strada, che già dispone delle aree per l’allargamento su cui la Regione può intervenire, rimanga pubblica e gratuita. Per questo chiediamo di adottare un approccio non convenzionale, che metta da parte le soluzioni del secolo scorso e guardi finalmente al futuro in un’ottica di sostenibilità che non si limiti alla sola dimensione turistica”.
Per Legambiente occorre piuttosto rendere accessibile e sostenibile per tutti l’accesso alle località balneari attraverso investimenti che favoriscano i servizi di mobilità sostenibile e collettiva. Ad esempio, Cavallino – Treporti offre un’esperienza “open-air” con i camping che attraggono turisti che utilizzano mezzi propri. Jesolo, invece, vede flussi diversificati tra strutture ricettive, residenziali e pendolarismo estivo, su cui è possibile indirizzare proposte alternative di mobilità.