“Un segnale importante per la ripartenza turistica, per l’economia ma anche per il futuro delle famiglie. Sono migliaia quelle che attendono questa ripresa per poter tornare davvero a vivere”.
Così l’assessore regionale al turismo Federico Caner in merito alla riapertura dello scalo trevigiano, gestito dal Gruppo SAVE, che dal 1° giugno vedrà decollare il primo volo in partenza verso Cagliari.
“Parallelamente all’apertura dell’hub di Treviso stiamo lavorando – sottolinea l’assessore – in collaborazione con gli altri attori coinvolti, dal Comune di Treviso a SAVE fino a Veneto Innovazione, alla definizione del progetto esecutivo per l’allestimento del nuovo ufficio di informazione ed accoglienza turistica (IAT) nell’ambito della più ampia iniziativa ‘Le Porte dell’Accoglienza’ così che, quando i flussi andranno a regime, potremo offrire un servizio di informazione e accoglienza rinnovato al turista già al suo arrivo”.
Con “Le Porte dell’Accoglienza” verranno riallestiti gli uffici Iat in cinque siti regionali: l’aeroporto di Treviso Antonio Canova, la Stazione Ferroviaria di Padova, l’ufficio prospiciente l’Arena di Verona, la stazione FS Santa Lucia e l’aeroporto Marco Polo di Venezia.
“Treviso con buona probabilità aprirà per primo – continua l’assessore – Seguiranno Padova e Verona e appena individuate le opportune soluzioni logistiche, Venezia Santa Lucia e di Venezia Marco Polo. Nei cinque uffici si troveranno materiali specifici legati alla promozione del territorio ma, come definito dalle linee guida, la comunicazione verterà su elementi caratterizzanti legati al concetto della porta di ingresso per il Veneto e ai valori condivisi dell’interattività e della sostenibilità”.
Riguardo alla notizia diffusa a livello governativo secondo cui il sistema informatico per il certificato Covid dell’Ue sarà pronto il 1 giugno, mentre l’accesso al sistema per i Paesi membri potrà avvenire da metà mese, Caner ha sottolineato che “Se così fosse è chiaro che per i flussi provenienti dall’estero sarebbe una svolta significativa. È necessario però che questo strumento, se davvero diventerà operativo, non si trasformi in un ulteriore vincolo, ma al contrario in una semplificazione. Perché ciò avvenga dobbiamo stringere sui tempi e spiegare molto bene ai cittadini come possono utilizzarlo e ottenerlo”.