E’ una delle eccellenze di Verona, una di quelle più importanti perché tocca da vicino tutti noi, nel quotidiano e soprattutto nei momenti di difficoltà. Il volontariato veronese è un mondo infinito. Sono oltre 600 le associazioni che si dedicano alla solidarietà, al bene per gli altri, merce rara di questi tempi di egocentrismo, di “iocrazia”, nuovo termine che ben rispecchia il nostro periodo. Migliaia di persone che si mettono a disposizione in associazioni che possono essere di natura religiosa o laica, spaziano dalla protezione civile all’educazione di piccoli, dall’accoglienza degli stranieri alla sanità, danno sostegno a poveri, emarginati, senzatetto, anziani, a chiunque rischia di rimanere in disparte. A tutte queste realtà la Cronaca di Verona apre le porte dedicando spazio tutti i lunedì a voci, ritratti, storie e tante buone notizie.
Banco Alimentare, 30 anni di impegno
“Ogni anno è una grandissima scoperta”. Il trentesimo anniversario del Banco Alimentare del Veneto, tenutosi presso la sede dell’associazione, è stata una festa celebrata all’insegna di due parole: “incontro” e “persone”. L’incontro, infatti, è stata la chiave della genesi di questa organizzazione senza scopo di lucro che si occupa della distribuzione di cibo alle persone bisognose, fondata nel 1993 da Guido Biondani, imprenditore veronese scomparso lo scorso febbraio. Adele, la figlia ed attuale Presidente, ha ringraziato con vivida emozione tutti i partecipanti alla serata che sostengono la causa del Banco Alimentare: “Non c’è nulla in ciò che vedete in questa sede che non sia stato donato, grazie all’incontro con qualcuno, e che non possa essere restituito a chi ha bisogno”. Ed ecco che emerge la valenza del ruolo delle persone che donano e così di quelle che ricevono. È così che, in una logica di gratuità, la catena del dono prende vita e si presta ascolto alle esigenze delle persone. Le celebrazioni per il trentesimo anniversario del Banco Alimentare del Veneto sono coincise con la sesta edizione della cena benefica, che ha registrato il tutto esaurito. All’evento hanno partecipato molti amici e sostenitori dell’organizzazione, tra cui imprenditori nel settore della ristorazione e della grande distribuzione, e Giovanni Bruno, presidente della Fondazione Banco Alimentare. La serata è iniziata con la proiezione del nuovo video istituzionale del Banco Alimentare del Veneto. È stata, inoltre, annunciata l’uscita, prevista per settembre, di un libro fotografico che racconta la storia e il lavoro dell’organizzazione negli ultimi trent’anni.Le cifre relative all’attività del Banco Alimentare del Veneto sono molto significative. Dal 1993 ad oggi, l’organizzazione ha distribuito 93.486 tonnellate di cibo, che corrispondono a 5.194 autoarticolati e a 187 milioni di pasti. Si tratta di un risultato raggiunto grazie alla collaborazione con migliaia di organizzazioni partner territoriali che operano nel Veneto per supportare le persone in difficoltà.
Servono risposte ai bisogni del territorio
Adele Biondani, presidente del Banco Alimentare del Veneto, ricorda il motto del padre, “Se aiuti gli altri, troverai sempre qualcuno che aiuta te”. La gratuità è stata il principio guida dell’organizzazione sin dall’inizio, attirando un numero sempre maggiore di volontari, aziende e amici che hanno contribuito con le loro competenze e risorse.Il presente del Banco Alimentare del Veneto è rivolto al sostegno di centinaia di organizzazioni che raggiungono le persone bisognose nel territorio, e alla collaborazione con le amministrazioni pubbliche anche in situazioni di emergenza come la pandemia e la guerra in Ucraina. Questa realtà sociale, parte del network di 21 Organizzazioni Banco Alimentare regionali guidate dalla Fondazione Banco Alimentare, gestisce due sedi a Verona e Padova, con 6 dipendenti e 214 volontari. La partnership con 451 organizzazioni ha permesso di raggiungere, nel 2022, circa 84.600 persone bisognose in Veneto.Lo sguardo attento agli altri, che caratterizza il Banco Alimentare del Veneto, assume anche una dimensione ambientale: nel 2022 ha evitato il rilascio di 40,6 tonnellate di CO2 equivalente, tramite il recupero e la ridistribuzione dei prodotti alimentari. E non è tutto. L’organizzazione ha contribuito ad evitare la produzione di altre 6.795 tonnellate di CO2 equivalente derivanti dalla filiera alimentare.Quali progetti si profilano all’orizzonte per questa pregevole realtà? La Presidente lo racconta con efficacia nel corso della serata: “Vogliamo ampliare la nostra presenza su tutto il Veneto. Desideriamo raggiungere altre città per continuare a dare una risposta ai bisogni del territorio”.
Stefania Tessari