La riforma del Terzo Settore indica alle organizzazioni no profit e più in generale al settore sociale nuove prospettive le quali, tuttavia, devono partire dalle radici profonde che le hanno generate. Da qui nasce l’esigenza di riflessione e confronto, per accogliere la sfida e crescere nella capacità di operare per il bene comune. La Fondazione Fevoss Santa Toscana e il Dipartimento di Economia Aziendale dell’Università di Verona, in collaborazione con il Centro Servizio per il Volontariato (CSV) di Verona e l’Associazione Diocesana delle Opere Assistenziali (Adoa), organizzano il ciclo di seminari dal titolo: “Il Terzo Settore: sfide nuove, radici antiche”. L’evento è sostenuto dal Banco BPM.
Tre gli incontri in programma, coordinati dal prof. Giorgio Mion del Dipartimento di Economia Aziendale, che si terranno presso l’aula T6 del Polo universitario Santa Marta di via Cantarane dalle 9 alle 12 nei giorni di sabato 3, 17 febbraio, e 3 marzo. Nella prima giornata, dopo i saluti istituzionali, interverranno come relatori l’on. Edoardo Patriarca, presidente dell’Istituto italiano della donazione, e la dott.ssa Elena D’Alessandro, responsabile dell’area consulenze del CSV; i loro interventi si soffermeranno nel dettaglio sul tema “Il terzo settore nella riforma”, mettendo a fuoco i principali cambiamenti che gli enti del settore sociale sono chiamati ad affrontare alla luce delle recenti normative. Il secondo incontro sarà incentrato sul modello della fondazione di partecipazione attorno al quale discuteranno l’avv. Tomas Chiaramonte, direttore di Adoa, e il cav. Alfredo Dal Corso, presidente della Fondazione Fevoss Santa Toscana. L’ultimo appuntamento verterà infine su una tematica cardine della vocazione al bene comune nelle organizzazioni del Terzo Settore: “L’economia del dono e delle relazioni”, aspetto su cui dialogheranno il prof. Franco Larocca, già ordinario di Pedagogia presso l’ateneo veronese, e il prof. Giorgio Mion. La partecipazione ai seminari è libera e gratuita. Sono invitati studenti e docenti universitari, volontari e dirigenti di organizzazioni no profit, responsabili del settore sanitario e sociale delle pubbliche amministrazioni, e tutti gli interessati; in particolare i giovani che vedono nelle attività della Fondazione un futuro impegno professionale. A chi frequenta il piano verrà rilasciato un attestato di frequenza.