Giornata più tranquilla quella di oggi sul fronte del trasporto pubblico: Atv infatti ha annunciato una svolta nel contenzioso che aveva portato ad un alto numero fi assenze di autisti: “A seguito della maggiore disponibilità di personale di guida rispetto ai giorni precedenti, tutte le corse del servizio urbano di Verona saranno regolarmente effettuate, così come i servizi scolastici. Anche sulla rete extraurbana i servizi scolastici saranno coperti regolarmente mentre saranno sospese alcune corse di linea per una percentuale inferiore all’1% delle corse giornalmente programmate’, ha reso noto Atv. Ma gli utenti non mollano la protesta. Giovedì 19 ottobre i sei rappresentanti del comitato “A scuola sempre in ritardo!” hanno incontrato l’Assessore Tommaso Ferrari per avere delucidazioni ed aggiornamenti sull’evoluzione della situazione Atv, nonché della strada che il Comune ha intenzione di percorrere per risolvere il problema in tempi brevi. “Da ciò che emerso, il Comune di Verona una soluzione non ce l’ha, nonostante Atv sia per il cinquanta per cento di proprietà del Comune di Verona (attraverso Amt3, società a socio unico del Comune di Verona) e per l’altro cinquanta per cento del Gruppo Ferrovie Nord Milano”, dice il comitato. L’Assessore Ferrari “si è reso disponibile, su nostra richiesta, ad organizzare un incontro tra genitori, studenti, Atv, Amministrazione Comunale ed ente governo della provincia di Verona. Nel frattempo il servizio di trasporto pubblico è totalmente in tilt e gli studenti di tutta la provincia, ogni mattina non sono sicuri di poter arrivare a scuola”. “Teniamo a precisare che, nonostante all’opinione pubblica possa sembrare che il problema sia iniziato con la soppressione delle corse dovute alle malattie e allo stato di agitazione del personale, la realtà è ben diversa: il disservizio permane dall’inizio della scuola, infatti il nostro gruppo si è attivato fin da subito per monitorare la situazione. Buona parte della provincia non è coperta, molti autobus già prima delle 7 del mattino non si fermano perché sono già oltremodo pieni, essendo gli studenti già ammassati fino alla massima capienza anche dei posti in piedi; si sono già verificati episodi di porte rotte o che si sono aperte a causa della pressione esercitata dai ragazzi che sono schiacciati tra loro. Chi non è più tanto giovane ricorderà che anche nei decenni precedenti gli autobus erano pieni ma crediamo che in questo caso sia sorpassata la soglia di tolleranza, per questo abbiamo già inviato ad Atv una diffida a non riempire gli autobus oltre la capienza dei posti in piedi, dato che abbiamo assistito a scene allucinanti”. “Siamo a sottolineare inoltre che Atv e tutti gli enti che di fatto partecipano o sono coinvolti nella vicenda, stanno ponendo degli ostacoli alla fruizione completa del diritto allo studio, garantito dagli articoli 3, 33 e 34 della Costituzione, in quanto il servizio di trasporto pubblico non non sta garantendo il viaggio per chi non può essere accompagnato a scuola dai genitori (aggravato dal fatto che, in molti casi, si tratta di scuola dell’obbligo). Si pretende inoltre il rimborso dei costi dell’abbonamento per i mesi di settembre, di ottobre e comunque fino a quando non sarà garantito il servizio completo di trasporto agli studenti”.