È stata presentata la Squadra Civica che sta affiancando il lavoro di Traguardi in vista delle prossime elezioni. Un gruppo di esponenti della società civile che già da qualche mese avevano sottoscritto il Manifesto per la ripresa, e che ora mettono a disposizione energie, credibilità e competenze per un progetto politico condiviso in vista delle elezioni comunali del 2022.
«Verona ha bisogno di uscire dall’immobilismo in cui è bloccata e guardare finalmente al futuro – esordisce Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi. In anni in cui ogni cosa, in Italia e nel mondo, procede e si evolve sempre più velocemente, sta emergendo sempre più chiaramente quanto la nostra città sia ferma, incapace di intraprendere nuove strade e fare scelte strategiche a causa di una politica concentrata su scontri ideologici e lotte di potere. È ora di rimettere in moto la città, mettere a frutto le sue energie ancora sopite e iniziare a immaginare e costruire la città di domani, quella che vedremo fra trenta o cinquant’anni, quella che abiteranno i nostri nipoti. Per farlo è necessario partire dalla migliore risorsa di cui la città dispone: i Veronesi. Abbiamo lanciato un appello alla città per costruire insieme un progetto inclusivo e aperto, che esca dagli steccati ideologici del passato e metta al centro la società civile, la Verona che vive e lavora tutti i giorni nella e per la città, i cittadini di oggi ai quali non va giù l’idea di dover abitare in una città addormentata e immobile».
«Verona gode ancora di una condizione privilegiata, ma il benessere, se non viene coltivato, si esaurisce – spiegano Donatella Gobbi, Giorgio Mion, Andrea Rossi, Carlo Rugiu, Italo Sandrini e Stefania Zivelonghi, che insieme ad altre personalità cittadine hanno risposto all’appello di Traguardi. Dobbiamo ricominciare a investire sulle potenzialità di Verona per dar vita a una città che offra opportunità a imprese e giovani, per ridare slancio a progetti infrastrutturali e per disegnare con lungimiranza la città dei prossimi 50 anni. Per fare tutto questo occorre un progetto capace di rimettere in moto la città. Verona non ha bisogno dell’ennesimo “uomo solo al comando” o di cartelli elettorali, ma di adottare un nuovo metodo: per questo abbiamo deciso di rispondere all’appello di Traguardi.
L’obbiettivo è il 2022: in questo anno e mezzo ci aspetta molto lavoro per costruire una proposta solida e condivisa».