Il pullmino guidato da Fanna, viaggia tranquillo sulla stradina di Cles. Sono le 11.40, finita la “sfacchinata’ mattutina, su e giù per le montagne, c’è voglia di doccia. Stanchezza. Buonumore. Il campo d’allenamento, dista sì e no un paio di km.. Pierino Fanna è uno dei vecchi della squadra di Edy Reja. Un riferimento per tutti, soprattutto per i ragazzi appena arrivati a Verona. Sul pullmino con lui, ci sono Toni Lonardi, l’allenatore dei portieri, il giovane Zermiani, aggregato dalla Primavera, Walter Bianchi, appena arrivato dal Milan. E poi Polonia, Piubelli, Icardi e Rossi. Viaggio tranquillo, qualcuno canticchia, altri ridono e scherzano. com’è giusto che sia.
ALL’IMPROVVISO. “Attento, Piero”. Un urlo, all’improvviso. Da una stradina laterale sbuca, maledetto, un trattore. Chi la guida non s’è accorto dello stop e s’immette sulla strada proprio mentre, dall’altra parte, arriva un ruspa gigantesca. Il guidatore, per evitare il trattore, si sposta d’istinto tutto sulla sinistra. Ma invade la corsia dove sta arrivando il pullmino guidato da Fanna. Pierino prova a scansarlo con una manovra disperata. Inutile. L’impatto è violentissimo. La pala della ruspa squarcia letteralmente il pullmino dell’Hellas. In un attimo è il caos. I primi soccorritori assistono a una scena terribile. Sul terreno, tra i rottami del pullmino, resta, privo di sensi Walter Bianchi. Qualcuno chiama subito il 118. Sono feriti anche il giovane Zermiani e Toni Lonardi. Piero Fanna è sconvolto, ma illeso. Pochi minuti e un elicottero del 118 atterra nel prato vicino. Walter Bianchi, intubato, in coma apparente, viene trasportato d’urgenza all’ospedale di Borgo Trento. E’ in pericolo di vita.
Ha fratture in varie parti del corpo e un grave trauma cranico.
LA RIPRESA. “Mio figlio ce la farà” dice sicura la mamma, al suo capezzale. “Ha avuto altri incidenti, ne è sempre uscito. Riuscirà anche stavolta”. Il mondo del calcio è in ansia per lui. “La nostra promozione – dice il presidente Stefano Mazzi – è il suo ritorno alla vita normale…”.
Walter Bianchi ce la fa. Lotta a lungo, non molla la presa, esce dal coma, torna alla vita normale. E torna anche in campo, con coraggio. Resta a Verona per due stagioni, in cui gioca 17 partite. Poi lascia, anche per le conseguenze di quel tremendo incidente. Resta nel calcio, fa l’allenatore. Ricorda sempre Verona. E la Verona del calcio non lo ha dimenticato.