Tragedie stradali, le stragi dell’alcool Anche l’ultimo dramma, domenica a Porta Vescovo, causato dall’abuso di alcolici

Domenica scorsa, all’alba in zona Porta Vescovo, una giovane 29enne che passeggiava con un amico sul marciapiede, è stata travolta da un auto ed è deceduta all’istante a causa della violenza dell’urto subito. L’investitore, quasi coetaneo della vittima, è fuggito senza tentare di prestarle soccorso.
Dopo poco è stato fermato da una pattuglia della Polizia locale di Verona e sottoposto agli accertamenti del caso per verificare il suo stato psicofisico. I risultati parlano di un tasso di alcol nel sangue pare almeno tre volte superiore ai limiti concessi. Se l’incidente stradale è la prima causa di decesso tra giovani in Italia, la mortalità correlata all’uso di alcol è stimata tra il 30% e il 50% del totale degli incidenti.
Gli effetti negativi dell’alcool sulla guida sono noti, ma vale sempre la pena ricordarli anche perché i casi di incidenti per guida in stato di ebbrezza sono in aumento. L’alcol agisce su diverse funzioni cerebrali come la percezione, l’attenzione, l’elaborazione e la valutazione e con effetti diversi nonchè correlati alla quantità di alcol presente nel sangue, cioè al tasso alcolemico. Il limite legale di alcolemia per chi guida è dello 0.5 per mille, cioè al massimo si possono avere 0.5 grammi di alcol per ogni litro di sangue. Esiste inoltre un rischio relativo di incorrere in un
sinistro dopo l’assunzione di alcol così riassumibile: con 0.5 g/l il rischio è 5 volte superiore, con 1.2 g/l il rischio è 10 volte superiore, con 1,5 g/l il rischio è 30 volte superiore, con 1.8 g/l il rischio è 70 volte superiore (fonte Regione Veneto). I primi effetti negativi si cominciano a riscontrare già con valori di 0.2 g/l, nella capacità di suddividere l’attenzione tra due o più fonti di informazioni e nell’interazione con la stanchezza; con un tasso di 0.5 g/l iniziano a essere compromessi il campo visivo laterale, i tempi di reazione, la resistenza;abbagliamento e il coordinamento psicomotorio. Con un tasso di 0.8 g/l i sintomi precedenti si aggravano e viene compromessa anche la capacità di valutazione delle distanze, l’attenzione cala in modo notevole e diminuisce la sensibilità alla luce rossa. Ad un tasso di 1-1.2 g/l i sintomi precedenti si aggravano, compare euforia, la visione laterale è compromessa, come pure la percezione delle distanze e della velocità di movimento degli oggetti. A tassi tra 1.5 e 2 g/l tutti i sintomi precedenti si presentano marcatamente con la completa sottovalutazione dei pericoli, lo scoordinamento dei movimenti e reazioni fortemente rallentate. Tutto questo si riflette sui rischi di incidente grave.

Sara Rosa, psicologa e psicoterapeuta