Traforo o Strada di gronda? Il Comune ha scelto per la seconda, un nuovo collegamento viabilistico tra tangenziale sud, uscita della bretella T4-T9 e casello di Verona nord. Ma la decisione contenuta nel Piano urbano della mobilità appena approvato dal Consiglio comunale scatena una viollenta polemica politica. Perché la Lega con il capogruppo in Consiglio Nicolò Zavarise ha fatto un accesso agli atti e ha scoperto così “che le date non coincidono”. In sostanza, il Pums è stato approvato adesso, ma il Comune aveva deciso già ad agosto di spostare i 54 milioni che la Serenissima A4 ha in pancia per il Traforo su un’altra opera viabilistica. La richiesta ad A4 e al ministero delle Infrastrutture infatti è datata 14 agosto e firmata da sindaco Tommasi, vicesindaca Bissoli e assessore Ferrari. E qui scoppia lo scontro politico con l’opposizione leghista che va all’attacco dopo che già i tosiani avevano contestato l’accantonamento del Traforo delle Torricelle. Ma prima di arrivare al conflitto politico, è interessante leggera la lettera con la qwuale il Comune giustifica la richiesta di spostare i 54 milioni sulla nuova opera stradale. L’intento è quello di alleviare l’intasamento di auto e camion che ogni giorno si registra in questo snodo stradale che corre lungo la tangenziale sud dall’Alpo verso l’interporto e poi costeggia il Quadrante Europa verso il casello di Verona nord. E viceversa, incrociando appunto la bretella dello Stadio T4-T9. Al posto quindi della “realizzazione del collegamento viario a Nord della città di Verona”, Palazzo Barbieri chiede, “sulla base delle analisi condotte, la sostituzione di detta opera con un’altra opera stradale di tipo B a 2 corsie per senso di marcia finalizzata al miglioramento dell’adduzione alla rete autostradale bnell’area nord-ovest della città”. Ed ecco i dettagli: “In particolare l’opera individuata e ritenuta prioritaria è la realizzazione del collegamento viario tra la bretella T4-T9 in corrispondenza dell’interporto di Verona e la Tangenziale sud in corrispondenza dello svincolo Alpo, con annesse opere di miglioramento presso gli svincoli esistenti che devono essere oggetto di approfondito dimensionamento funzionale”. In questo snodo dove convergono tangenziale sud, svincoli, la bretella T4-T9 proveniente dalla città, il flusso di auto diretto al casello di Verona nord “nelle ore di punta si creano code anche superiori a 1 chilometro”.
Superstrada tra Alpo e T4-T9: pensata nel 2020 costava la metà. Doveva essere inserita tra le opere delle Olimpiadi invernali del 2026 con inizio lavori nel 2021. Costo previsto 25 milioni. Non s’è più vista
Code e intasamenti, scrive il Comune nella sua richiesta di trasferire altrove i 54 milioni dell’A4, che inducono gli automobilisti a distribuirsi su altre strade urbane come via Mantovana. “Questo intervento consentirà di ripartire i flussi di traffico di ingresso all’autostrada collegando in modo più diretto anche la tangenziale sud e quindi il casello di Verona sud, con il tronco T4-T9”. Quest’ultimo punto dovrebbe essere quello di interesse per la A4 holding che stanzia i 54 milioni per opere che portino beneficio al territorio e al suo sistema autostradale, quindi appunto Verona sud. Anche se questa strada di gronda potrebbe portare benefici anche al casello di Verona nord che è dell’A22. Inoltre, potenziare l’uscita di Alpo sarebbe funzionale al potenziamento dell’area della Marangona che si prevede di sviluppare con nuovi insediamenti. Per questo tratto a due corsie per senso di marcia, dunque, il Comune chiede 54 milioni anche se non più tardi di tre anni fa si ipotizzava un costo ben più basso. Nel giugno 2020 infatti si parlò molto della strada di Gronda per collegare il casello di Verona nord con l’area del Quadrante Europa La nuova arteria doveva essere inserita tra le opere da realizzare per le Olimpiadi invernale 2026. Peccato che non rientri più nei programmi olimpici. E allora il Comune cerca questa nuova soluzione. Il fatto curioso è che per quest’opera era previsto un costo attorno ai 25 milioni di euro, vale a dire la metà di quello ipotizzato oggi. L’allora senatore del Pd D’Arienzo che la caldeggiava, prevedeva già il cronoprogramma con inizio dei lavori nel dicembre 2021 e conclusione a giugno 2023 e la nomina di un commissario ad hoc. Nulla di tutto questo. Era stata poi anche prevista dall’amministrazione Sboarina-Zanotto ma nell’ottica di un collegamento con il Traforo delle Torricelle.
“Decisione tenuta nascosta, perché?”. Zavarise e Zanotto all’attacco: “Non si capisce in base a quali dati siano stabilite queste priorità”
Illustrati i contenuti tecnici dell’intervento proposto dal Comune, veniamo alle ricadute politiche. Per Nicolò Zavarise, consigliere della Lega che con l’accesso agli atti ha ottenuto il documento inviato dal Comune ad A4 e ministero, “questa lettera certifica in modo inconfutabile che la volontà di spostamento dei fondi dell’autostrada è legata ad una scelta discrezionale esclusiva dell’amministrazione comunale e come Lega la contestiamo nel modo più assoluto. E’ chiaro che il ministero non può quindi avere alcuna responsabilità in tal senso”. Del resto, nel momento in cui l’ente locale comunica quali sono le sue priorità sul territorio, se c’è il benestare della società A4, Roma non ha motivi per entrare nelle scelte tecniche. E di conseguenza si procede. “Il dato sconcertante”, prosegue Zavarise, “è che questa richiesta è del 14 agosto 2023, ben prima quindi della discussione e della approvazione del Pums che è di ottobre. Una scoperta che ci ha lasciato davvero stupefatti. Dove sono il dialogo e il confronto? Non c’è stato neppure il rispetto di comunicare al Consiglio che loro avevano già scelto cosa fare con quei 54 milioni. E adesso la situazione critica a nord della città come la risolviamo? Con le zone 30? E’ vero che anche il nodo a ovest presenta criticità ma sicuramente inferiori a quelle legate al traffico a nord della città. Inoltre per la zona sud-ovest è già prevista la variante alla statale 12. Perché si decide di mettere i soldi proprio lì?”. E infatti l’ex vicesindaco Luca Zanotto si chiede: “In base a quali dati il Comune ha deciso che quell’opera a ovest è prioritaria? La zona sarà già interessata dal bypass stradale della variante alla Statale 12, per cui non si capisce perché questa nuova arteria da Alpo alla bretella T4-T9 sia così strategica e tra l’altro non porta benefici a Verona sud, casello dell’A4, bensì a Verona nord, casello dell’Autobrennero”. Per Luca Zanotto si tratta quindi di “una decisione presa senza rendere noti i numeri, i dati del traffico e senza un confronto e un dibattito con la città per stabilire quali siano le priorità di Verona”. E si torna al tema del Traforo, lungo o corto che sia: “quando grazie alla filovia in via Mameli ci saranno solo due corsie per le auto invece di 4 vogliamo vedere dove andrà il traffico senza un passaggio a nord della città. Si pensa di poter fare a meno delle auto? Ma questa amministrazione comunale ragiona e decide in base alle priorità dei veronesi o in base ai propri sentimenti?”.