Traforo, Corsi e ricorsi. “Tommasi ci riceva” Lettera dei consiglieri regionali di centrodestra al sindaco per chiedere un incontro sulle priorità stradali. L’ex assessore al traffico: “La galleria è indispensabile, si può fare anche a stralci”. Bozza interpella la Regione. Ecco perché il Comune è tiepido

I consiglieri regionali veronesi di centrodestra non mollano la presa sul Traforo e chiedono al sindaco Damiano Tommasi un incontro urgente.
I consiglieri regionali avevano già organizzato una conferenza stampa per contestare la scelta del Comune di dirottare i 54 milioni che l’A4 ha da anni in bilancio per le opere stradali veronesi sulla strada di gronda per dare supporto all’area della Marangona e sgravare di traffico i quartieri a sud e a ovest della città. Ma dagli stessi sindaci della provincia è arrivato l’appello a Provincia e Regione a non abbandonare il progetto di un passaggio stradale a nord della città e ieri su queste pagine abbiamo riportato la posizione della Regione con la vicepresidente De Berti e la disponibilità del presidente della Provincia Flavio Pasini per un ruolo di regìa.
E questa mattina, alla luce di tutto questo, è partita una lettera indirizzata al sindaco Damiano Tommasi da parte dei consiglieri regionali. A scriverla, l’ex assessore al Traffico di Verona Enrico Corsi, a nome dei colleghi regionali Andreoli, Bozza, Piccinini, Polato, e Valdegamberi.
I consiglieri chiedono a Tommasi un incontro sul tema viabilità e Traforo, considerato che da un anno, si lamentano, non sono mai stati convocati dal Comune.
“In riferimento agli articoli apparsi recentemente sui quotidiani locali in merito allo spostamento di 53 milioni di euro destinati alla Società Autostradale A4 per la realizzazione del Traforo delle Torricelle, sulla strada di Gronda – Zona Marangona, siamo fortemente preoccupati che tale decisione non possa consentire la risoluzione del grave problema di traffico nelle zone Veronetta, Teatro Romano e Via Mameli, e che metterà pertanto a forte rischio la funzionalità del nuovo sistema di trasporto pubblico di massa – filobus in fase di realizzazione”.
Una iniziativa congunta del centrodestra dunque per bussare alle porte di Palazzo Barbieri e ricevere udienza ma altre iniziative da parte dei partiti della coalizione sono in cantiere. Mentre la maggioranza del sindaco continua ad essere molto tiepida verso questo progetto. E vedremo perché.

Corsi: “Si può procedere anche a stralci”. Bozza: “Ma la Regione interviene o no?”

“Alleggerire via Mameli e Veronetta e dare spazio al filobus”. “Venezia ci dia attenzione”

I motivi a sostegno di un collegamento stradale est-ovest sotto le Torricelle sono molti e i consiglieri li riassumono così: la presenza di due importanti Ospedali Borgo Trento e Negrar; il parere espresso in un recente sondaggio dove più dell’80 percento dei cittadini coinvolti hanno ritenuto il Traforo opera utile; vista la posizione assunta in una riunione in Provincia dei sindaci della Lessinia est Veronese e Valpolicella ritenendo l’opera fondamentale per il nostro territorio”.
I consiglieri quindi chiedono “un incontro con Lei e l’Assessore alla mobilità per capire quali intenzioni l’Amministrazione intende promuovere per risolvere questi problemi e per rendere efficace la funzionalità del nuovo trasporto pubblico di massa”.
Corsi, interpellato dalla Cronaca di Verona, spiega: “Riteniamo fondamentale chiudere l’anello stradale a nord della città per alleggerire i quartieri dal traffico”.
Ma quale soluzione si vuole? Quella meno costosa o un’arteria stradale che vada fino al casello di Verona Nord? “Innanzi tutto facciamo fare uno studio sulle possibili soluzioni, si può pensare a un primo intervento limitato alla città e poi proseguire a stralci. Ma serve un confronto ampio e una condivisione, perché il sindaco Tommasi finora ha deciso tutto da solo, senza neppure confrontarsi con il Consiglio comunale. E questa è una mancanza di rispetto”.
Ma le iniziative dei consiglieri regionali a sostegno di quest’opera non si fermano qui. Alberto Bozza di Forza Italia interpella la Regione con una interrogazione: “La Regione è stata informata e coinvolta dal Comune di Verona sul cambio di destinazione dei 53 milioni accantonati da A4 per il Traforo delle Torricelle e invece dirottati per la realizzazione della strada di Gronda? La Regione ritiene opportuno e strategico questa riconversione d’uso dei fondi?” chiede Bozza nell’nterrogazione presentata ieri a Palazzo Ferro Fini.
È vero “che la Regione, come ha voluto rimarcare la vicepresidente e assessore De Berti, non ha dirette competenze in una partita che riguarda Comune di Verona, A4 e Ministero dei Trasporti e Infrastrutture”; tuttavia – prosegue il consigliere regionale forzista – “la stessa De Berti politicamente si è spesa per inserire la variante alla Statale 12 come opera di interesse regionale, auspicherei che la stessa attenzione ci sia per il Traforo, opera pubblica di straordinaria importanza anche per il Veneto, sia per la sua portata economica e infrastrutturale, sia perché diventerebbe un anello di congiunzione per arrivare agevolmente in Valpolicella e sul lago di Garda anche per chi proviene da altre province ed esce al casello di Verona est”.

Ma il Comune resta molto tiepido

I nodi: alti costi difficilmente sostenibili, rebus pedaggio e traffico alleggerito solo del 30%

Perciò, chiosa Bozza, “sarebbe importante chiarire se sul piano politico la Regione è stata coinvolta dal sindaco Tommasi e se essa stessa si è interessata alla questione, dato che parliamo di una storia da 53 milioni di euro e di un’opera, il Traforo, che come risulta da un recente sondaggio l’80% dei veronesi considera prioritaria”.
Bozza nell’interrogazione ricorda la presa di posizione pubblica di molti sindaci del territorio veronese, in particolare di Valpolicella, Valpantena e Val d’Adige, ribadita nella conferenza stampa di lunedì scorso in cui era presente lui stesso e il deputato di Forza Italia On. Flavio Tosi. Per questo Bozza esorta la “la Regione ad attivarsi con tutte le parti coinvolte e i soggetti interessati per un confronto sulla pianificazione urbanistica e viabilistica del territorio veronese. Credo che debba essere la Regione, più ancora che la
Provincia, a farsi garante di una cabina di regia. Il Comune di Verona? Con le scelte del sindaco Tommasi si è isolato”.
E sul tema il centrodestra non intende mollare: per sabato mattina l’europarlamentare della Lega Paolo Borchia convocherà una conferenza stampa con esponenti della Lega, dalla vicepresidente della Regione Elisa De Berti all’ex vicesindaco Luca Zanotto, sulle infrastrutture di Verona. Traforo in primis.
Il Comune intanto rimane tiepido sull’ipotesi galleria delle Torricelle: gli enormi costi di realizzazione sono difficilmente finanziabili o sostenibili economicamente, sarebbe necessario un pedaggio che andrebbe a penalizzare i flussi di traffico e dagli studi che avrebbe a disposizione il sindaco emerge che la zona di Veronetta e Santo Stefano vedrebbe una diminuzione di traffico, con il traforo, quantificabile sotto il 30 per cento. Sarebbe un risultato modesto a fronte di tanti sforzi economici, con il rischio poi di spostare le criticità del traffico in altri quartieri, da Valdonega a via Santini e Ca’ di Cozzi. Si troverà mai una soluzione?