Dopo l’attuazione della legge sul biotestamento anche a Verona sono arrivate le prime richieste al tavolo dell’anagrafe (una decina). Entro pochi giorni (il 26 febbraio) in via Adigetto, verrà aperto uno sportello dedicato appositamente per le “dichiarazioni anticipate di trattamento”. Come previsto dalla legge, il Comune si deve dotare di uno sportello specifico dove verranno raccolte tutte le varie richieste. Pochi giorni fa c’è stato il primo caso a Verona di sospensione delle terapie, a due mesi di distanza dall’approvazione in Senato della legge sul biotestamento. Giovanni Francesco Carmagnani, deceduto pochi giorni fa all’età di 75 anni, ex consigliere comunale molto conosciuto a Legnago e titolare di una agenzia Siae, è stato il primo a rifiutare le cure e le terapie . Il primo caso noto nel veronese di applicazione del biotestamento. Malato dal 2002 ha dovuto abbandonare le sue attività e, dopo un periodo in una struttura per malati terminali in provincia di Rovigo, è stato ospitato nella casa di riposo di Corso della Vittoria a Legnago dove ha scelto di morire. Quello di Carmagnani, infatti, è il primo caso reso noto in cui un veronese sceglie di spegnersi attraverso la sedazione profonda e la sospensione delle terapie prescritte e consigliate dai medici“.