Per questa uscita di Perle nascoste cambiamo generi e piattaforme, dedicandoci alle atmosfere da thriller fantascientifico di Arrival e alla commedia sentimentale, con l’ormai cult 500 giorni insieme.
Arrival (2016) – Amazon Prime Video
Prima che Denis Villeneuve diventasse noto al pubblico per Dune, kolossal fantascientifico basato sul libro di Frank Herbert (su Netflix dal 5 febbraio), con Arrival il regista canadese aveva già sconvolto le platee di intenditori, proponendo una fantascienza filosofica ed intimista: non più visioni di alieni trucidati, niente distruzioni di massa o scenari post apocalittici, ma storie di dialogo, memoria, tempo e lingua. Sì, perché in Arrival l’atterraggio di astronavi aliene sulla terra non è tanto preludio di un prevedibile risvolto alla Independence Day, quanto espediente per parlare di umanità, metafisica e catarsi.
Protagonista di questo inusuale sci-fi è la linguista Louise Banks (Amy Adams), in lutto per la figlia morta di una malattia incurabile e ora condotta in Montana, su uno dei siti in cui gli alieni hanno posizionato i loro monoliti neri. Il suo compito? Instaurare una comunicazione con loro e scoprirne le intenzioni. Dedito allo studio della linguistica, Villeneuve conosce bene i rischi di una mancata comprensione del linguaggio altrui, ed è per questo che sin dalle prime scene fa immergere la sua protagonista nello studio di una lingua aliena nella quale il disegno, come principale significante, precede e anticipa la parola. Le scene di dialogo “muto” tra umani e alieni sono poesia vera, così come equilibrato risulta il mix tra scienza, fantascienza, immaginazione e realtà: tutti mondi interiori in perpetua comunicazione tra loro e capaci, in questo dialogo, di tirar fuori temi di portata esistenziale (identità, tempo, spazio, istinto). Una risoluzione piana e limpida del rebus chiude infine il cerchio di una delle opere più rivoluzionarie degli ultimi decenni.
500 giorni insieme (2009) – Disney+
Esordio nel lungometraggio di Marc Webb e potentissimo fenomeno al box office nel 2009, 500 giorni insieme ribalta lo stereotipo della commedia romantica raccontando i 500 giorni d’amore di una strana coppia dal punto di vista di Tom, giovane architetto impiegato presso un editore di biglietti augurali che si innamora di Summer, nuova collega allergica alle relazioni impegnate. Tra loro nasce lentamente del tenero, ma il loro rapporto sembra risolversi in una continua rincorsa verso ciò che potrebbe essere e non è mai. I loro 500 giorni insieme vengono messi in scena con uno stile spumeggiante e anticonvenzionale: continui salti temporali, l’uso azzeccato di una bella colonna sonora e una struttura narrativa impeccabile dettano il tenore creativo e fresco del film, valorizzando anche le ottime interpretazioni dei quasi esordienti Joseph-Gordon Levitt e Zooey Deschanel. Tutt’altro che banale nell’analizzare la discrasia che spesso esiste tra aspettative e realtà in una relazione, 500 giorni insieme resta, a quasi 15 anni dall’uscita, un prodotto capace di animare mente e cuore dello spettatore.
Maria Letizia Cilea