“Ci si aspettava che l’Amministrazione, preso atto della disponibilità della minoranza di non generare impedimenti nell’esame ed approvazione del bilancio previsionale di quest’anno, viste le criticità di collegate alla pandemia – spiega il consigliere Tosi – portasse avanti un condiviso percorso con tutte le parti politiche presenti in Consiglio. Invece, di fronte alla massima unità espressa dal Consiglio, non vi è stata paritaria apertura da parte dell’Amministrazione. Molti Comuni, spesso anche più piccoli del nostro, hanno messo a disposizione della propria comunità risorse ben superiori a quelle stanziate a Verona. Ricordo che durante il secondo mandato Tosi, anche contro la valutazioni fatte dai settori comunali di competenza, abbiamo assunto il rischio di sforare il bilancio di 5 milioni di euro, certi che avremo poi ricompensato senza alcun pericolo per la stabilità economica dell’Ente”.
“Non è mai venuta a mancare la disponibilità dell’Amministrazione – ha replicato il sindaco Federico Sboarina – ad un confronto per una collegialità delle decisioni, per quanto riguarda gli interventi portati avanti in favore della città durante il Covid. La situazione che stiamo affrontando è senza precedenti, difficile quindi poter fare dei raffronti con il passato, prospettando soluzioni che sono state attuate in tempi ben diversi da questi. I 50 milioni di ammanco prospettati diversi mesi fa sono diventati oggi, purtroppo, oltre 60 milioni, a cui si aggiungono molti altri costi sostenuti dal Comune per contrastare la pandemia e andare incontro a nuove necessità sociali. L’emergenza sanitaria è stata affrontata fin dall’inizio in modo importante dall’Amministrazione, con interventi costanti e puntuali in favore della comunità veronese. Tra questi, la consegna casa per casa dei buoni spesa e delle mascherine”.
In merito alle richieste contenute nella mozione l’assessore al Bilancio Francesca Toffali ha precisato come: “il Comune abbia già facoltà di accedere ad anticipazione di Cassa per 30 milioni di euro, senza ulteriori accordi. Si tratta però di una cifra che va restituita. Per questo prevedere una cospicua anticipazione senza avere entrate certe per appianarla è poco prudenziale. Una parte di avanzo di amministrazione, pari a 35 milioni di euro, è già stata interamente destinata a copertura degli ammanchi di entrate registrate nel 2020, che sono ad oltre 60 milioni di euro complessivi. Accrescere ulteriormente l’impegno di spesa dell’Ente, in questo momento di incertezza, è un rischio. Mantenere una parte di avanzo disponibile anche per il 2021 è una decisione presa congiuntamente con tutti i capoluoghi regionali”.