“Tosi+Sboarina? E’ una presa in giro” Pasetto e Bertucco a muso duro: “Chissà che cosa potranno raccontare agli elettori...”

“Il centrodestra sboariniano parla come se le elezioni lo avessero colto a tradimento mentre era nel pieno della sua attività e produttività. La realtà, riflessa anche nei risultati del primo turno, è che l’amministrazione Sboarina ha vivacchiato a lungo, confrontandosi al suo interno più sulle poltrone da spartire che sugli interventi di cui ha bisogno la città. L’idea propagandata ora, secondo la quale essa avrebbe una missione da concludere, è infondata nei fatti. Al massimo possono avere il rimpianto di non avere lavorato bene quando ne hanno avuto la possibilità! Vediamo alcuni esempi”. Michele Bertucco non ha dubbi. “Sul tanto sbandierato Central park si sta ragionando su una proporzione tra verde e costruito di 50%-50% identica a quella di 20 anni fa, e al momento c’è soltanto un concept, non un progetto. Di contro, anche questa amministrazione ha impiegato tempo e risorse su un progetto gigantesco come il Traforo prima ancora di sapere se esso possa essere risolutivo di qualcosa. Ricordiamo infatti che l’inserimento nel Pums è avvenuto per input politico. I tecnici si sono limitati a valutare una richiesta dell’amministrazione comunale senza peraltro esprimere alcuna conclusione.
Nell’elenco delle cose da concludere della propaganda sboariniana manca clamorosamente il filobus, e non a caso, visto che, grazie a loro, l’intervento ha subito altri 5 anni di arresto”, conclude l’esponente di Verona e Sinistra in Comune.
Molto duro il parere di Giorgio Pasetto. “Chi ha votato Tosi pensando ad una scelta moderata, ora si accorge di avere solo aiutato Sboarina. E la cosa più grave è che tutto questo segue decisioni già prese delle segreterie nazionali di Partito. Tosi ha subito ricevuto la telefonata di Berlusconi che gli ha ordinato di sostenere il sindaco uscente, senza se e senza ma. E naturalmente ha ubbidito”.
Giorgio Pasetto, +Europa, non la manda a dire. “Una colossale presa in giro verso chi si era illuso dell’esistenza di un progetto centrista, alternativo. Lo spiegheremo bene agli elettori: a Verona esiste una sola destra: quella comandata da Fratelli d’Italia che ha divorato la Lega, qualla dei filoputiniani, quella del vergognoso Congresso della Famiglia, quella fascistoide e intollerante. Dalla nostra parte, invece, c’è un candidato, Damiano Tommasi, nel quale quasi mezza Verona ha riposto fiducia, con un programma lontano dagli affarismi, fatto per far diventare finalmente la nostra città europea, moderna e solidale. Ci pensino bene, quelli che si sono fatti prendere in giro da una destra che non è mai cambiata”, conclude Pasetto.