Spunta una chat whatsapp in cui i fedelissimi dell’ex sindaco invitano gli iscritti a inviare foto e video «dello stato di incuria in cui versa la città». Alcuni però protestano: «Abbiamo sempre citato Amia come modello da esportare, perché adesso basta?». Il presidente dell’azienda: «Disegno politico. Noi andiamo avanti dando sempre il meglio».
Martedì avevamo titolato “Miglioranzi Fast&Furious”. Il presidente di Amia era furibondo per le accuse di inefficienza mosse più o meno direttamente all’azienda da una parte della stampa locale. La goccia che ha fatto traboccare il vaso era stato il “reportage” realizzato dal quotidiano cittadino nel quartiere Navigatori, soprattutto nelle vie più vicine a Ponte Catena, in cui venivano denunciate situazioni di degrado e di incuria da parte di un gruppo cittadini. A microfoni spenti avevamo chiesto ad Andrea Miglioranzi se dietro le recenti segnalazioni di abbandono del verde pubblico inoltrate all’azienda secondo lui c’era un disegno politico. Ci aveva risposto di no, che non pensava che ci fosse qualcuno «con così tanto tempo libero da andare a fotografare i sacchetti dell’immondizia lasciati da alcuni maledicati ai piedi dei cassonetti vuoti». Ora, ma potrebbe trattarsi di una pura coincidenza, scopriamo l’esistenza di una chat WhatsApp in cui i più stretti collaboratori dell’ex sindaco Flavio Tosi invitano gli iscritti a inviare «segnalazioni dello stato di incuria in cui versano i marciapiedi e le aree verdi della città. Vi chiediamo pertanto» recita il messaggio «di mandare foto qui nel gruppo con specificata la via. Grazie a tutti e buona giornata». Sennonché una delle prime risposte al messagio è stata questa: «Scusate, ma a me questi continui attacchi all’Amia, perciò ad Andrea Miglioranzi, non piacciono. Ricordo che Amia sotto la presidenza di Andrea è stata più volte citata come modello da esportare. Forse non tutti sanno la laboriosità assoluta che ha avuto per la città, durata più di un decenio. Poi se ognuno ha preso strade diverse, pazienza, ma ciò non toglie che abbia lavorato bene». Le strade diverse, naturalmente, le hanno prese Tosi e Miglioranzi, che era stato scelto per guidare Amia dall’ex sindaco. Da tempo Miglioranzi non fa più parte di “Fare!”. Ne ha preso le distanze nel momento in cui Tosi ha cominciato a occhieggiare all’allora premier Matteo Renzi. Da lì in poi i rapporti tra i due sono diventati gelidi e dopo la vittoria dello scorso anno di Federico Sboarina (e la conseguente sconfitta di Patrizia Bisinella) i pasdaran tosiani hanno cominciato la loro personale battaglia contro l’attuale l’amministrazione. «Avevo creduto alla buona fede di certi segnalatori, persone che chiamavano in azienda evidenziando cose un po’ strane ma che comunque siamo sempre andati a verificare» ci dice Miglioranzi. «Invece evidentemente c’è qualcuno che si diverte a fare il furbetto. Chiariamo: se ci sono delle situazioni da risolvere o da migliorare è sacrosanto diritto dei cittadini telefonare all’Amia, e noi cerchiamo sempre di intervenire nel minor tempo possibile. Va anche detto però che se ci sono persone incivili che lasciano i sacchetti dell’immondizia per strada possiamo farci poco, se non rimuoverli quando passano le nostre squadre. Fa sorridere» continua Miglioranzi facendo riferimento alla chat dei segnalatori tosiani «che qualcuno abbia così tanto tempo da perdere. C’è chi è in campagna elettorale permanente e chi invece dà il massimo ogni giorno per tenere il più in ordine possibile la città. Finché sarò presidente di Amia farò di tutto perché Verona si presenti nel miglior modo possibile agli occhi dei residenti e dei turisti».