“Quando, da ragazzino, iniziavo a fare politica nel mio quartiere, i ‘vecchi’ mi insegnarono che le vicende personali non dovrebbero mai essere strumentalizzate politicamente. Era una regola di civiltà basilare, che a mio avviso dovrebbe valere anche oggi per Luca Morisi”.
A dirlo Flavio Tosi, già Sindaco di Verona. Tosi spiega: “Luca Morisi non ha e non aveva ruoli politici, era a capo dello staff tecnico di un partito come professionista della comunicazione, ruolo peraltro da cui si è dimesso. Tra l’altro la vicenda che lo riguarda è stata ridimensionata sul piano giudiziario dalla stessa dottoressa Angela Barbaglio, a capo della Procura di Verona che ha in mano l’indagine”.
“Manca meno di una settimana alle elezioni amministrative – continua Tosi – e sarebbe più giusto che il dibattito politico si soffermasse sui programmi, sui temi e sulle persone candidate nelle città e non sulle vicende personali di un tecnico della comunicazione”. “Altrimenti – conclude Tosi – la politica diventa barbarie mass-mediatica. Altrimenti, ancora una volta, con tanti Comuni al voto tra pochi giorni, si distrae l’opinione pubblica dai temi più importanti e dirimenti per la vita di tutti i giorni dei cittadini”.