Tosi: “Perché lascio il Consiglio”. la decisione sarà operativa entro la fine di gennaio Deputato di Forza Italia: “Roma mi assorbe molto, ho tanti ricordi e qualche rimpianti”

18052022_TOSI FORZA ITALIA_PALAZZO BARBIERI ©DANIELA MARTIN

Entrò in Consiglio comunale nel 1994, con il primo mandato del sindaco Michela Sironi, a soli 25 anni, dopo anni di esperienza politica sul territorio in particolare nella sua circoscrizione di Borgo Venezia. Ora che è parlamentare di Forza Italia, vicepresidente della Commissione Trasporti della Camera, Flavio Tosi, classe 1969, ha deciso che entro il mese di gennaio lascerà il Consiglio Comunale nel quale siede da 29 anni ininterrottamente, dieci dei quali da sindaco. Di sicuro è il consigliere comunale più anziano che siede in aula. Al suo posto entrerà la prima dei non eletti, l’avvocato Anna Bertaia della Lista Tosi.
Tosi, quanto le dispiace questa decisione?
“E’ ovvio che mi dispiace, ma è un passaggio neecessario perché si deve fare quello che è giusto, non quello che piace”.
Ricordi?
Tanti, sicuramente i dieci anni da sindaco, ma anche le tante battaglie condotte dai banchi del’opposizione contro il sindaco Paolo Zanotto, battaglie proficue che per esempio hanno impedito che a Parco San Giacomo arrivasse una lottizzazione; grazie al nostro ostruzionismo in aula contro quel progetto, è stato possibile poi arrivare all’attuale Parco. Ricordo poi tante realzizazioni, tra le quali Aigeo con la riqualificazione di una grande area dismessa in Zai, molte aree verdi e nuovi parcheggi”.
I rimpianti invece?
Sicuramente avrei preferito continuare da sindaco della mia città piuttosto che diventare parlamentare, perché il Comune è la mia casa, però lasciare il Consiglio comunale non significa sparire. E vi assicuro che non sparitò da Verona. Continuerò a frequentare non solo il Comune, ma anche i mercati e le piazze. Appena l’attività parlamentare a Roma mi lascia qualche pausa o tempi morti, torno subito a Verona per restare a contatto con il territorio. Ma francamente non riesco a seguire l’attività del Consiglio perché il lavoro soprattutto in Aula in questi mesi è davvero impegnativo, ci sono provvedimenti a raffica che vanno votati e bisogna esserci”.
Ma da Roma darà una mano a Tommasi?
“Al sindaco Tommasi l’ho già detto: se posso dare una mano alla città da Roma, lo faccio ben volentieri, io non faccio dispetti. Per esempio sto seguendo la vicenda del filobus, opera che deve essere assolutamente portata a termine perché la città ne ha bisogno e dalla commissione Trasporti si può dare una mano. COsì come passano in commissione Trasporti tutti i dossier che riguardano le autostrade, la A22, le opere infrastrutturali, la Tav. E quindi terrò sotto controllo tutto quello che riguarda Verona”.
Porterà ancora avanti il progetto del Traforo per l’Amministrazione comunale? Era un suo vecchio cavallo di battaglia il passante autostradale fino a Verona Nord…
“Sta al sindaco Tommasi decidere come portare avanti la soluzione per il traforo delle Torricelle, che serve sempre di più alla città. Prima dovrà compiere gli studi sul traffico e poi si pronuncerà; se come spero deciderà di portare avanti l’idea del Traforo gli daremo una mano”.
Ma i tempi sono cambiati…
“Il progetto del Traforo sta in piedi ancora anche se in modo diverso: oggi non si può più pensare di arrivare fino a Verona Nord, ma la soluzione autostradale con due canne da Poiano fino a Ca’ di Cozzi è ancora sostenibile. Si può fare”.