Tosi e Melotti, nel mirino c’è Sboarina “Ha frantumato il centrodestra e adesso ha il coraggio di chiedere i voti ai nostri elettori”

18052022_TOSI FORZA ITALIA_PALAZZO BARBIERI ©DANIELA MARTIN

“Sboarina ha diviso il centrodestra solamente per questioni personali, rifiutando l’apparentamento con Forza Italia e le civiche di Tosi. Ha addirittura respinto i suggerimenti dei leader e degli esponenti più autorevoli della coalizione, i quali tutti, in varie forme, si sono spesi pubblicamente per unire e per questo li ringraziamo: tra i tanti, Salvini e il cofondatore di Fratelli d’Italia Crosetto’.
Il coordinatore provinciale di Forza Italia, Claudio Melotti e Flavio Tosi tornano sul “no’ di Sboarina, alla vigilia del ballottaggio di domenica. “La scelta di spaccare quindi è stata di Sboarina. Noi gli abbiamo proposto un accordo alla luce del sole, previsto dalla legge elettorale. L’intento era avere la quasi certezza di vincere e poi
aiutarlo ad amministrare la città, dato che in questi anni ha palesato evidenti limiti, del resto lostesso suo sostenitore Matteo Salvini ha evidenziato come un Sindaco uscente, normalmente dovrebbe raccogliere ben più di un voto su tre (con metà degli elettori che non hanno nemmeno partecipato…). Ci chiediamo dunque se Sboarina oggi rappresenti ancora una parte del centrodestra, o non solo se stesso. Quel che è certo è che il suo
atteggiamento rischia di spalancare le porte di Verona al centrosinistra”.
Tosi e Melotti sottolineano: “Rifiutando l’apparentamento con Forza Italia e le liste civiche, infatti, Sboarina non ha creato le condizioni migliori per incentivare al voto quel 24% di veronesi che si riconoscono nella nostra area politica di centrodestra liberale e pragmatico e che domenica non troveranno i nostri simboli sulla scheda. Quel 24%, anzi, è stato bellamente ignorato da Sboarina! Non ci sarebbe da stupirsi se, pur non votando mai
a sinistra, il nostro elettorato ricambiasse, ignorando il Sindaco uscente!”.
Del resto, continuano Tosi e Melotti, “Sboarina in questi anni si è rivelato specialista nel frantumare la coalizione di centrodestra. È un caso di scuola il suo comportamento con
Forza Italia: prima ha fatto in modo che uscissimo dalla maggioranza in Comune, creando persino un gruppo consiliare fittizio di nome Forza Italia che non rappresentava il partito, poi ha fatto accordi sottobanco con il Pd per escludere Forza Italia dal Consorzio Zai. Ma il culmine dell’arroganza è stato toccato in questa campagna elettorale: prima ha definito Forza Italia non più un partito, ma solo un logo, poi ci ha accusato di giocare nel campo avversario, cioè a sinistra; ora con una retromarcia repentina viene a chiederci i voti affermando che siamo della stessa area politica… Lui che in questi anni ha cercato accordi
perfino con la sinistra radicale di Bertucco, attovagliato sorridente al ristorante. E il colmo è che lui ed alcuni suoi fedelissimi, mentre non vogliono il nostro simbolo sulla scheda, lo contrabbandano per richiamare gli elettori del centrodestra ad una unità da loro stessi non voluta”.