“Sboarina sta affossando o rallentando ogni iniziativa di sviluppo urbainistico di Verona”. È quello che ha sostenuto in conferenza stampa l’ex sindaco Flavio Tosi, che era accompaganto dall’ex assessore all’Urbanistica, Gianarnaldo Caleffi.
Presenti con Tosi e Caleffi anche i consiglieri Daniela Drudi, Paolo Meloni, la Capogruppo di Fare Vr Patrizia Bisinella ed il responsabile di Fare per la città di Verona Simone Meneghelli.
“Sull’urbanistica – ha detto Tosi – Sboarina sta facendo un altro grave errore a cui chiediamo sia posto rimedio: ha introdotto una circolare che fissa ulteriori adempimenti burocratici non previsti dalla legge per le piccole ristrutturazioni edilizie. Non stiamo parlando di costruzioni di nuovi edifici, ma di lavori minori e opere di miglioramento di edifici già esistenti, compreso il consolidamento sismico e il risparmio energetico. Così si creano difficoltà per proprietari di immobili, imprese e professionisti del settore, ma anche ulteriore burocrazia, carteggi e pratiche per gli uffici comunali. Dopo aver cassato nella sostanza la nostra variante 23, che dava respiro alle imprese per la riqualificazione della città, e averci messo quattro anni ad iniziare l’iter per la variante 29 che rischia di creare troppi lacci e laccioli per il suo impianto illiberale, Sboarina va a ingigantire la macchina burocratica anche sulle piccole ristrutturazioni e quelle legate al superbonus 110%. Gli chiediamo di togliere quella circolare. Del resto questa è l’Amministrazione del no all’IKEA, dello stop al recupero dell’Arsenale, del Tiberghien e di Adige Docks e della “morte” del Traforo delle Torricelle.”.
Caleffi è entrato nei dettagli: “A professionisti, imprese o privati che presentano la Cila – che è la procedura più snella per ottenere l’autorizzazione a piccole ristrutturazioni – l’Amministrazione ora chiede una nuova pratica di agibilità su edifici esistenti che già ce l’hanno. Una modo di agire che va in contrasto con il decreto del Presidente della Repubblica numero 380 del 2001 che nella fattispecie non prevede la richiesta di agibilità e il cui spirito è proprio quello di semplificare. Quindi se le leggi dello Stato non prevedono questi adempimenti, perché introdurli a livello comunale? Diciamo che questo è un modo di pensare l’urbanistica non proprio liberale e certamente in contraddizione anche con ciò che sta succedendo in Regione Veneto, dove il Consiglio regionale ha da poco approvato la nuova legge 20 sulla semplificazione urbanistica ed edilizia di Valdegamberi e Bozza. Tra l’altro il Governo, con un provvedimento del 31 maggio legato al Recovery Plan, ha consentito l’utilizzo della Cila anche per progetti di consolidamento sismico e di risparmio energetico (i cosiddetti progetti del 110%). La circolare introdotta dal Comune di Verona quindi va ad appesantire anche il quadro burocratico per queste ristrutturazioni la cui ratio è il miglioramento dell’edilizia esistente”.