Un territorio dove “prendono vita” alcuni dei vini rossi più pregiati e riconosciuti al mondo: Brunello di Montalcino, il Vino Nobile di Montepulciano, Bolgheri, Chianti. L’ultima “puntata” del diario di bordo curato in queste giornate di Vinitaly, colme di fermento è verrà dedicata ad una breve summa di alcune tra le aziende che, a nostro avviso, sono meritevoli di un ulteriore approfondimento o di un… assaggio. Guado del Re Gualdo del Re è un’azienda vitivinicola che si estende su circa 30 ettari di terreno argilloso-limoso a Suvereto, Toscana. L’azienda produce principalmente Merlot, ma anche Cabraia, un Supertuscan da uve cabernet franc e cabernet sauvignon, e Gualdo del Re Sangiovese. Barbara Tamburini è l’enologa responsabile della produzione dei vini dal 2000 e ha creato vini cosmopoliti ma tipicamente toscani che hanno ricevuto numerosi premi. Rennero è un Merlot in purezza che ha vinto il prestigioso concorso “Mondo Merlot” per cinque anni consecutivi. Incanta con una trama gustativa affascinante e vellutata. Tenuta Valdipiatta La Tenuta Valdipiatta produce Vino Nobile di Montepulciano, ottenuto dal’uvaggio di Prugnolo Gentile e Canaiolo Nero. L’Azienda utilizza una gestione del terreno che garantisce la protezione dell’agro-biodiversità e l’espressione del terroir di Montepulciano. I vigneti sono un ecosistema chiuso, con una pratica agronomica di supporto ad un equilibrio generale tra Flora, Fauna ed attività umana. L’azienda valorizza il terroir e i vitigni autoctoni applicando la ricerca scientifica e l’esperienza d’ oltralpe ai vigneti di Montepulciano ed al loro Sangiovese. Il Valdipiatta Nobile di Montepulciano Riserva viene prodotto solo in annate eccezionali, selezionando e vinificando separatamente le uve dei vecchi vigneti. Per garantirne la longevità, il vino viene maturato in legno e poi affinato in bottiglia per un periodo talvolta significativo, al fine di raggiungere un perfetto equilibrio delle sue componenti. Carpineto Carpineto nasce nel 1967, a Dudda, nel comune di Greve in Chianti, Giovanni Carlo Sacchet e Antonio Mario Zaccheo, con l’ambizione di produrre un Chianti Classico di altissima qualità. Il vino Dogajolo ha celebrato a Vinitaly i suoi 30 anni con una serie di eventi. È disponibile in tre varianti, rosso, bianco e rosato, tutte caratterizzate da etichette pittoriche vintage che raffigurano la flora toscana. Il Dogajolo Bianco, a base di uve Grechetto, Chardonnay e Sauvignon Blanc, ha un colore giallo paglierino e un sapore fruttato con un finale vellutato e carezzevole. Il Dogajolo Rosato, a base di uve Sangiovese, ha un colore rosa tenue e un gusto fresco e leggero che lo rende perfetto per la cucina mediterranea e asiatica piccante.
Stefania Tessari