Dopo la dolorosa e forzata sosta del 2020 causata dalla pandemia, il “Settembre dell’Accademia”, festival di orchestre internazionali organizzato dall’Accademia Filarmonica di Verona, torna con una nuova edizione, la numero 30. Un’edizione che ha tutte le caratteristiche di una rinascita, in quanto quest’anno il Presidente e direttore artistico della rassegna Luigi Tuppini ha scelto di rinnovare, invitando una maggioranza di orchestre e solisti che mai si erano esibite sul palcoscenico veronese.
Ma non mancheranno ospiti “di casa” al Teatro Filarmonico, a completare un cartellone di debutti e conferme, come conviene ad un festival con un piede nel passato e lo sguardo rivolto al futuro. I concerti sono 8 in arco temporale di un mese esatto, che va dal 4 settembre al 3 ottobre.
Se dunque la prima e l’ultima orchestra che si esibiranno in settembre sono delle vecchie, amatissime conoscenze del pubblico del Teatro Filarmonico, la Baltic Sea Philharmonic diretta da Krjstian Järvi e l’Orchestra dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Alpesh Chauhan, in tutti gli altri concerti c’è un importante debutto, che sia l’orchestra o il solista.
Si parte il 4 settembre con l’estroso direttore estone Kristjan Järvi, che ci ha abituati sempre in passato a programmi non convenzionali. Quest’anno con la sua Baltic Sea Philharmonic parte da un animale simbolo di poesia e bellezza, il cigno, per comporre un programma ad esso interamente dedicato: ascolteremo un brano di recente composizione di Arvo Pärt, Swan Song seguito dal sublime Cigno di Tuonela di Sibelius e dalla celeberrima suite dal balletto Il Lago dei cigni di Čajkovskij.
Rimaniamo geograficamente in zona, a Mosca con la National Philharmonic Orchestra of Russia diretta da Vladimir Spivakov, il 10 settembre. Due i capolavori che il grande violinista e direttore al debutto propone: il Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra di Rachmaninov (solista Ivan Bessonov), e la Sinfonia n. 6 “Patetica” di Čajkovskij. La National Philharmonic è anch’essa come la Baltic, un’orchestra di recente fondazione, segno di vitalità da parte dei paesi nordici, nata con l’esplicito disegno di dare al grande Spivakov un ruolo centrale nel panorama direttoriale moscovita.
Ma, come detto, questo è soltanto l’inizio di un settembre “caldissimo”, che proporrà altri appuntamenti di rilievo e che si concluderà poi, il 3 ottobre. Insomma, un ritorno in grande stile che non mancherà di regalare serate di grande fascino.