“Magari Verona fosse la terza provincia del Trentino Alto Adige”, “Anch’io quando sono scesa dall’aereo ho pensato di essere sbarcata in Trentino”, “Verona non è tenuta in alcuna considerazion dalla Regione che pnsa solo a Venezia, Padova e Treviso”: Sono questi solo alcuni dei commenti dei lettori de La Cronaca di Verona al nostro articolo dell’altro giorno che metteva in luce come l’aeroporto Catullo e Verona siano diventati ormai provincia del Trentino, con il silenzioso beneplacito della Regione Veneto. “Zaia e la Regione puntano su Treviso e sperano che il Catullo fallisca, Verona dovrebbe chiedere di unirsi al Trentino come terza provincia autonoma” srive Ruben Castelletti. E Giorgio Pasetto di Più Europa aggiunge: “Aeroporto svenduto ai privati e vetrina per il Trentino. Verona cornuta e mazziata”. . Ma il Trentino è anche una opportunità: “Il nostro presidente veneto fa poco per l’aeroporto di Verona, si interessa di più di quello di Treviso, meglio a questo punto che mettano i sodi i trentini, che forse andrà meglio” scrive Zandonà. E Nina: “C’è tanto ma proprio tanto da imparare dal Trentino. Che sia di buon auspicio”. Per Silvano Stellini è buona cosa che Verona sia porta d’accesso alle Dolomiti che “come tutte le montagne non hanno confini amministrativi” e quindi essere lo scalo di rifierimento delle Dolomiti “dovrebbe inorgoglire la città”. E c’è chi critica la scelta di affidarsi a Save come partner strategico: “Save possiede azioni del Catullo solamente per non farlo sviluppare e non pestare i piedi a Venezia/Treviso” sottolinea Cristian Diluca. Ma qual è il peso di Verona? Per Sergio Cucini “sul Catullo non pensiamo che il presidente sia espressione della cittò ma di una classe dirigente che ha barattato il titolo alle possibilità di sviluppo che, lo dicono i fatti, sono state castrate invece che supportate”.
Marco Wallner di Azione Europa ricorda che “da tempo denunciamo il disinteresse della politica per un Asset strategico e fondamentale per la nostra città, un’infrastruttura chiave per lo sviluppo turistico dell’area di Verona e del Garda e che invece è ormai da anni in un declino che sembra inarrestabile, nonostante roboanti, quanto saltuari, annunci del management. Il problema non è certo la pubblicità del Trentino ma è un altro: dove erano gli amministratori nominati del socio pubblico quando questa proposta è stata discussa? Perchè il sistema Verona non ha pensato a proporre una sua offerta? (ricordiamo che il contratto risale a quando era ancora in carica l’amministrazione Sboarina).
E il Catullo continua a registrare risultati di molto inferiori a quelli di aereoporti vicini come Bologna che ha 70 destinazioni e Bergamo che ne ha 115 contro le 40 di Verona”.
“Auspichiamo che l’Amministrazione Tommasi prenda in mano quanto prima questo dossier nominando amministratori competenti”.
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