Che tra Comune e Fondazione Arena i rapporti siano stati infuocati negli ultimi mesi è noto a tutti. Ma si sa anche che è molto pericoloso scherzare col fuoco. E lo sanno bene i Vigili del fuoco che svolgono egregiamente il loro lavoro di prevenzione anche nei luoghi di spettacolo. E così è accaduto che durante un controllo al Teatro Filarmonico i pompieri abbiano trovato preoccupanti lacune nei sistemi antincendio, elevando una multa di oltre 1.500 euro. Chi paga? Il Comune, che ha approvato l’altro giorno una apposita delibera. Non c’entrano ovviamente i rapporti incandescenti tra la sovrintendente Gasdia e il sindaco Tommasi, nè le scintille degli scontri politici in Consiglio di indirizzo. ma il mancato rispetto delle leggi per mantenere l’agibilità del Teatro Filarmonico al fine di ottenere il certificato di prevenzione incendi in capo all’Accademia dei filarmonici. Il verbale di accertamento, come si scopre in delibera, è del 12 gennaio scorso, notificato al Comune il 9 marzo: il comando dei Vigili del fuoco di Verona comunicava all’Accademia Filarmonica, alla Fondazione Arena e al Comune contestando la violazione delle norme di prevenzione incendi e per la tutela della sicurezza dei lavoratori all’interno del Teatro, impartendo prescrizioni per regolarizzare la situazione. Le violazioni contestate non sono leggere. Primo: non aver mantenuto in efficienza le porte che devono resistere al fuoco e i relativi dispositivi di autochiusura. Seconda violazione: la accertata compromissione della compartimentazione tra la zona spogliatoio orchestrali e il golfo mistico. Terzo: difformità della segnaletica di sicurezza a corredo del gruppo elettrogeno e della cabina elettrica. Tutte violazioni, viene specificato, che si riferiscono a un dovere di manutenzione corrente dei livelli di sicurezza e prevenzione degli incendi. Fondazione Arena dopo le contestazioni si era “subito attivata” provvedendo “direttamente con il tempestivo adempimento delle prescrizioni indicate”. Per evitare che l’ammenda diventasse col tempo qualcosa di più grave, il Comune ha deliberato di pagarla per un importo di 1.597 euro, riservandosi di rivalersi nei confronti del soggetto obbligato.
Arena, il bilancio 2023 è da record. Ma ora c’è l’incognita dell’extralirica
Contrattualmente a provvedere agli interventi di sicurezza. Con il pagamento dell’ammenda e il ripristino delle condizioni di sicurezza che è avvenuto, il tutto viene estinto. Ma per i rapporti tra Comune e Fondazione (e Accademia) ci mancava solo questo incidente che fortunatamente si è risolto mettendo il Filarmonico in sicurezza. Proprio domani mattina, su queste situazioni “infuocate” dovrebbe arrivare una pausa serena: è prevista infatti la conferenza stampa congiunta di sindaco Tommasi, presidente della Fondazione Arena e della sovrintendente Cecilia Gasdia per il bilancio della stagione lirica 2023. Dalle prime indiscrezioni i numeri per spettatori e incassi sarebbero molto buoni confermando la potenza dell’Arena nello sbigliettamento anche last minute. Risultati positivi grazie anche alla presenza sul palco di grandi star della musica lirica, di scenografie innovative e di eventi speciali e unici. Su tutto questo aleggia ora il tema della gestione degli eventi extralirici, visto che Palazzo Barbieri ha deciso di revocare la concessione a Fondazione Arena: entro sei mesi va trovata una soluzione. Il Comune ha inviato la delibera ufficiale alla Fondazione in cui comunica “il recesso parziale del contratto di concessione in uso gratuito” dell’Arena sottoscritto il 16 giugno 2022. Recesso parziale perché è limitato alla possibilità da parte di Fondazione Arena di realizzare eventi extralirica. La motivazione tecnica, come già era stato scritto, sta nel fatto che all’inizio del 2026 si svolgeranno i Giochi Olimpici invernali Milano-Cortina e poi i Giochi Paralimpici, eventi per i quali l’Arena è stata scelta come sede della cerimonia finale di chiusura dei Giochi Olimpici e per la cerimonia di apertura di quelli Paralimpici. Pertanto nelle stagioni estive 2024 e 2025 saranno necessari una serie di interventi di riqualificazione da eseguire nei termini previsti dal Comitato Olimpico, ci saranno poi gli interventi di restauro e conservazione previsti dall’Art Bonus e i lavori di ripristino per la caduta della Stella cometa d’acciaio sulle scalinate interne. Di conseguenza, spiega la delibera comunale, è necessario nel 2024 e nel 2025 “limitare il periodo di svolgimento degli spettacoli al fine di consentire l’esecuzione degli interventi, limitando al minimo gli eventi extra lirica che sono stati finora 60 nel 2022 e almeno 40 nel 2023”. Il problema è, dice la delibera, che “le modalità operative di Fondazione Arena e di Arena srl (che si occupa di extralirica-ndr) non collimano con l’esigenza del Comune di programmare gli interventi di riqualificazione dell’anfiteatro”. Per tutte queste considerazioni, Palazzo Barbieri comunica ufficialmente alla Fondazione il recesso parziale della concessione dell’Arena”.
Concerti in Arena 2024, non ci sono date
E i concerti? Solo quando sarà definito il programma dei lavori, sarà possibile capire se rimarranno nel 2024 e 2025 “finestre temporali in cui fosse possibile organizzare eventi extra lirici di particolare rilevanza artistica” e allora il Comune “valuterà la possibilità di organizzare o coorganizzare tali eventi” in accordo con la Fondazione Arena. E’ chiaro, come emerso più volte, che l’assenza o la riduzione dei concerti extralirici comporterà una forte riduzione di incassi per Arena extra e di conseguenza per Fondazione Arena, ma su questo punto la delibera spiega che sarà affrontata in sede nazionale la tematica dei ristori da parte dello Stato per le città che ospiteranno i Giochi olimpici, non solo per l’incremento delle spese da sostenere ma anche per i minori introiti in conseguenza delle limitazioni all’utilizzo dell’Arena nelle stagioni 2024 e 2025. Di fatto, quindi, Palazzo Barbieri sfila alla Fondazione e ad Arena Extra la gestione dei concerti, tema delicatissimo che era sempre stato seguito dal sottosegretario alla Cultura Gian Marco Mazzi e poi dalla sua assistente Cecilia Baczinsky. La sovrintendente Cecilia Gasdia aveva poi nei mesi scorsi riformulato il consiglio di amministrazione di Arena Extra, a seguito dell’ingresso di Mazzi nel Governo, mettendo se stessa alla presidenza e nominando un consiglio di amministrazione con i due tecnici De Cesaris e Flavio Piva. Alla luce di tutto questo, ora che ci sta a fare Arena Extra? Che ne sarà di questa società? Proprio su questa decisione della Gasdia il sindaco Tommasi aveva presentato ricorso impugnando il provvedimento davanti al Tribunale delle imprese. Si aspetta la decisione dei giudici. Ma la delibera comunale potrebbe anche portare ad una accelerazione dei tempi e a una soluzione extragiudiziale. Perché il recesso in realtà avrà effetto per legge tra sei mesi, entro i quali va trovato un accordo. Nel frattempo potrebbe anche accadere che da Arena Extra, venuto meno lo scopo della società, qualche consigliere, Piva o De Cesaris o entrambi, decidano di rassegnare le dimissioni ritenendo concluso il proprio mandato. A quel punto nella composizione di Arena Extra potrebbero rimescolarsi le carte, con nomine di parte comunale: la società diventerebbe un braccio operativo del Comune in accordo con Fondazione. Ma sono ipotesi allo studio. Di sicuro c’è che tra gli addetti ai lavori, vale a dire gli impresari dei grandi artisti, si è già sparsa la voce che nel 2024 e nel 2025 sarà molto difficile esibirsi in Arena e cominciano avvisaglie di rinunce per cercare altre location per concerti e date di tour. Se gli impresari si sfilano, l’Arena rischia di sparire dai cartelloni dei cantanti (sono passati da qui Baglioni, Zucchero, Ligabue e altri grandi) e dai live con riprese televisive come i Tim Music Awards del prossimo fine settimana. Si apre di fatto una nuova stagione. Quasi esclusivamente lirica. Ma ora si aspetta la reazione del Consiglio di indirizzo della Fondazione Arena che in maggioranza è schierata al fianco della Gasdia che può portare dalla sua i grandi risultati della stagione 2023, extralirica compresa. E per i concerti che ancora sono in calendario per settembre e ottobre è previsto sempre il sold out. Per il calendario 2024 non c’è ancora nulla di definito, una grande incognita.