“Rigore e veridicità non fanno di certo parte del bagaglio del centrodestra che ha poca dimestichezza anche con la memoria storica commentando quanto pubblicato sul Sole 24 ore, secondo cui il sindaco Damiano Tommasi sarebbe al 62esimo posto nella classifica della popolarità”. Non usano mezzi termini per rispondere agli attacchi Fabio Segattini, capogruppo comunale Pd; Alessia Rotta, segretaria cittadina Pd e Franco Bonfante, segretario provinciale Pd.
“In passato – dicono – il Partito Democratico veronese, anche quando si trattò del giudizio nei confronti dell’allora primo cittadino Federico Sboarina, stigmatizzò la veridicità della classifica, quando nel 2021 l’allora primo cittadino era alla 60esima posizione. Ciò che viene spacciato per un sondaggio – aggiungono – ha poco le caratteristiche per esserlo: manca la nota metodoogica, e come già mostrato da diversi analisti in passato, per essere valido richiederebbe un numero di interviste tali da dover costare – per le centomila interviste che renderebbero significativo il sondaggio – oltre mezzo milione di euro. Nessun cittadino veronese invece è stato interpellato. La memoria lunga e l’onestà intellettuale dovrebbero illuminare le opposizioni, se nel 2016 il sindaco Flavio Tosi era all’80esimo posto della stessa classifica. In ogni caso – concludono – anche se il sondaggio fosse attendibile (cosa che non è) il sindaco Tommasi rivincerebbe con il 51,5 per cento dei consensi, se si votasse oggi”.
Bando dunque per il Pd, sempre a fianco di Tommasi, ai “presunti” sondaggi.