Tommasi chiama il vertice, il centrodestra non risponde. Il sindaco chiede al Governo un sostegno per la città Presenti solo Floridia (AvS) e Bigon (PD)

Soltanto due rappresentanti istituzionali hanno risposto alla chiamata del sindaco Damiano Tommasi che questa mattina ha presentato i quattro grandi temi sui quali l’Amministrazione chiede al Governo un sostegno per rafforzare la città nei prossimi anni. Erano presenti la senatrice Aurora Floridia di AVS e la consigliera regionale Annamaria Bigon del Pd. Tutto il centrodestra ha dato forfait, chi motivando, chi no, ha spiegato Tommasi. Che non demorde. “Concorderò un’altra data prima di Natale, perché questi sono temi che riguardano tutti e tutta la città per il futuro”. Si va dalla richiesta di istituire a Verona la Direzione Distrettuale Antimafia e la Direzione investigativa antimafia, al progetto di ottenere la promozione a Città metropolitana; dal progetto del nuovo Bentegodi per essere pronti per gli europei del 2032 alla preparazione per i Giochi olimpici invernali del 2026 che vedranno a Verona le cerimonie in Arena. Ma, giusto o sbagliato che sia, il centrodestra ha disertato: ha fatto bene? Ha fatto male? Ognuno avrà la propria opinione personale. L’eurodeputato Paolo Borchia, segretario provinciale della Lega veronese e capodelegazione del Carroccio al parlamento europeo, ha spiegato così il forfait: “Non ci sono le condizioni, la Lega non prende parte al tavolo promosso dal sindaco Tommasi. Questione di opportunità”. E aggiunge: “Troviamo singolare che il sindaco, dopo due anni e mezzo dal suo insediamento, si rivolga al centrodestra per richiedere collaborazione, nel momento in cui appare evidente la difficoltà della sua amministrazione nel gestire le complessità della città. Due anni e mezzo nei quali, nonostante una costante campagna di attacchi rivolti dalla maggioranza al nostro movimento e al segretario federale Matteo Salvini, la Lega ha sempre mantenuto un atteggiamento istituzionalmente collaborativo, sia a livello provinciale che regionale, mostrando un rispetto che dovrebbe essere reciproco ed avere continuità, senza basarsi sulla convenienza del momento”. “In secondo luogo – prosegue Borchia – non possiamo accettare di sederci a un tavolo di confronto con un’amministrazione che include figure come l’assessore Buffolo, che hanno dimostrato un indifendibile disprezzo per la Forze dell’ordine, specialmente in un momento come quello che sta affrontando Verona. Troviamo paradossale che l’amministrazione proponga un confronto su temi come la sicurezza quando in giunta trova spazio un profilo con queste posizioni. Per la Lega, le Forze dell’ordine vanno aiutate, non insultate. Per questo, senza cambi di atteggiamento, mancheranno anche i presupposti per dialogare”. Ma il sindaco Tommasi tira dritto per la sua strada. E presenta la radiografia di un territorio che ha necessità di fare un salto di qualità e di importanza. CITTA’ METROPOLITANA. E sempre sul fronte sicurezza, sarebbe un salto di qualità ottenere il riconoscimento di Città metropolitana per avere più risorse di uomini e mezzi. Attualmente però le Città metropolitane sono 20, una per Regione (Sicilia esclusa), in Veneto c’è già Venezia. E la Lega porta avanti il progetto di recupero delle Province a pieno regime, in contrasto con le Città metropolitane. Un iter quindi difficile in commissione Affari istituzionali.

Europei, Verona non è tra le candidate. Lo ha detto il ministro dello Sport Abodi mentre Tommasi chiede il sostegno per la sede

DDA E DIA. Ma il sindaco Tommasi tira dritto per la sua strada. E presenta la radiografia di un territorio che ha necessità di fare un salto di qualità e di importanza. Per esempio con la richiesta di istituire una sede della Dia e della Dda a fronte del grande volume economico di città e provincia che ospitano il 20% delle imprese del Veneto, realizzano 20 miliardi di import e 15,3 miliardi di export, è la seconda provincia del Nordest per numero di imprese con oltre 100 milioni di volume d’affari ed è la seconda a livello nazionale per la presenza di multinazionali. Un territorio che fa gola alla grande criminalità organizzata, tanto che è stata acclarata la presenza di 22 clan, una forte presenza di ‘ndrangheta calabrese, la presenza mafiosa pure come dimostrano le inchieste della magistratura, ci sono stati 127 condannati per criminalità organizzata nella nostra provincia con 165 condanne. In Veneto solo Venezia è sede di DDA con quattro giudici per gestire le attività di indagine antimafia. Verona non ha neppure la Corte d’appello. Da tempo si chiede anche un commissariato in provincia, in particolare a Legnago o comunque nella Bassa, ma inutilmente mentre proprio in questi giorni si sta aprendo un commissariato in provincia di Vicenza, a Bassano. “Nelle prossime settimane confidiamo nell’arrivo a Verona del ministro Piantedosi per esporre questi problemi”, ha anticipato il sindaco Tommasi. EX SCUOLE SEGALA. A febbraio 2026 poi Verona ospiterà in Arena la cerimonia di chiusura dei Giochi olimpici invernali Milano-Cortina e la cerimonia di apertura dei Giochi paralimpici. Molti gli interventi per rendere l’Arena e i percorsi attorno pienamente utilizzabili da tutti con massima accessibilità; in questo contesto il Comune vorrebbe ricavare nell’edificio delle ex scuole Segala dietro all’Arena una serie di locali accessori per gestire al meglio le attività tecniche della Fondazione Arena. Intervento molto atteso ma non ancora finanziato. LUCI IN ARENA. E poi sempre per le cerimonie olimpiche servono due interventi di efficientamento dell’impianto elettrico dell’Arena dal costo di 2 milioni di euro, somma al momento non finanziata. CASA ITALIA. Sempre in merito all’appuntamento olimpico, Tommasi ha anticipato che nell’ex Arsenale si intende ricavare Casa Italia, un luogo dedicato allo sport e agli atleti, centro civico di educazione alla competizione sportiva, al benessere e al movimento per tutte le età. Qui si può creare una Fan Zone durante le olimpiadi, proiezione delle gare su maxi schermi, incontri con atlete ed atleti. BENTEGODI. Infine, Tommasi chiede sostegno per la candidatura di Verona agli Europei di calcio del 2032. Presto andrà in Consiglio comunale la revoca del progetto per la Nuova Arena che doveva rifare il Bentegodi con l’imprenditore messicano Cezar Octavio Esparza Portillo affiancato da ex giocatori come Thomas Berthold e altri personaggi sostenuti dalla precedente amministrazione del sindaco Sboarina. Quel project su cui era stata anche espressa la pubblica utilità “verrà revocato e sarà aperta”, ha spiegato Tommasi, “una fase di partecipazione per avere un nuovo progetto di riqualificazione dello stadio Bentegodi” che resterà al suo posto e “non sarà dismesso” e si dovrà garantire la vivibilità del quartiere. Allo stato attuale infatti “le infrastrutture legate allo Stadio non sono adeguate per partite di livello europeo” e per questo il ministro dello Sport Abodi ha detto, in occasione di Fieracavalli, che per ora Verona non è nella rosa delle città candidate ad essere sede degli Europei. ma c’è tempo fino a fine 2026. Si punta a un progetto pubblico-privato “con imprenditori seri”, forti della posizione geografica di Verona e del fatto che è l’unica possibile candidata di tutto il Triveneto.

MB