Fondazione Arena, la via d’uscita verso un accordo tra i soci è sempre più complicata. Lo ha spiegato bene il sindaco e presidente Damiano Tommasi nel consiglio comunale straordinario di ieri sera al quale non ha preso parte, pur invitata, la sovrintendente Cecilia Gasdia. Un forfait che ha dato la rappresentazione plastica della distanza tra il Comune e gli altri soci che si sono spaccati su tutte le scelte, da quella del sovrintendente al futuro della gestione per gli eventi extra lirica.
“Il Consiglio di indirizzo è stato esautorato nella scelta dei vertici di Arena Srl così come sulle scelte future, sul direttore generale e direttore artistico”, ha detto in aula Tommasi.
“Il dialogo è particolarmente complicato. Credo sia emblematica l’assenza di persone di ruoli come il vice presidente della Fondazione, il presidente della Camera di Commercio, l’amministratore della Società Cattolica Assicurazioni, il rappresentante del Ministero e il rappresentante della Regione, o meglio i due nominativi indicati dagli enti istituzioni pubbliche. Ci incontreremo, da parte nostra la volontà è di essere responsabili. A breve sarà convocato un altro CdI”.
Il consiglio comunale straordinario era stato convocato su richiesta dei sindacati dei lavoratori dello spettacolo, preoccupati per queste tensioni al vertice della Fondazione che potrebbere compromettere anche la riuscita della stagione lirica che festeggia tra l’altro, il Centenario. E Tommasi ha voluto rimarcare che la Fondazione lirica è un bene per tutta Verona ed è un patrimonio di tutta la città.
“Preoccupa il silenzio di una parte della città che probabilmente non vede in questo nulla di grave, non vede i rischi che si stanno correndo creando un precedente pericoloso. Quello di una Fondazione gestita al di là della volontà politica dell’Amministrazione, al di là della volontà politica dello statuto, che prevede che il sindaco della città ne sia il presidente, dando da una parte un ruolo, dall’altra una responsabilità di indirizzo di presidio di un ente che oggi dobbiamo probabilmente tutelare in altro modo che non sia col dialogo”.
La mozione presentata dalla maggioranza che invita il sindaco a farsi consegnare precise relazioni dalla sovrintendente su contratti di lavoro, pianta organica, iniziative interne di fronte all’inchiesta giudiziaria su infiltrazioni della ‘ndrangheta e altro ancora, è stata votata con 29 voti favorevoli e 1 astenuto (consigliere Zavarise). Una mozione in parte modificata nel corso della seduta, trovando così il sostegno anche dei gruppi consiliari di minoranza.
I consiglieri di maggioranza quindi “impegnano il Sindaco, in qualità di presidente della Fondazione Arena di Verona, a richiedere alla Sovrintendente la pianta organica e un’accurata relazione dell’organizzazione del lavoro e del reclutamento e gestione del personale, con particolare attenzione alle graduatorie, alla sicurezza e alla qualità artistica. Inoltre, una relazione sulle strategie gestionali sotto il profilo competitivo ed economico finanziario; una relazione sulle azioni intraprese internamente in seguito all’inchiesta sulle infiltrazioni mafiose e le sovrafatturazioni; una relazione sui rapporti internazionali di Fondazione Arena di Verona, compresi ingaggi da parte di altri teatri ed enti dediti alla programmazione lirica o sinfonica, tournée e collaborazioni; la programmazione completa di tutti gli eventi extra-lirica previsti per l’anno 2023. Ancora, un rendiconto dettagliato degli introiti, per l’anno 2022, derivati dal canone di concessione dell’Anfiteatro per attiva extralirica, compresi eventuali diritti per la realizzazione di materiali audiovisivi a fini di utilizzo televisivo/streaming e/o a fini promopubblicitari e/o per altri sfruttamenti”.
Tommasi ha aggiunto: “Avevamo già espresso i nostri dubbi e le nostre perplessità sull’esito della nomina della Sovrintendente e sulla riconferma sono emerse perplessità che come ci hanno detto i sindacati condividono. Nelle settimane successive – rivela il sindaco- ho iniziato in maniera diretta e indiretta un dialogo con la Sovrintendente, su richiesta della stessa, per la condivisione della programmazione del calendario 2024. Un’apertura che mi ha sorpreso, visto l’atteggiamento portato avanti fino ad ora. La cosa che sicuramente non mi fa essere ottimista sui rapporti futuri è che nulla è stato detto a me nei confronti delle nomine della partecipata Arena Srl, di cui siamo venuti a conoscenza tardi, visto che erano state fatte lunedì 6 marzo, quindi una settimana prima del nostro incontro. La dice lunga sulla gestione di questa istituzione”.
Il sindaco ha proseguito con parole nette: “Non c’è un rapporto di fiducia personale. Mi dispiace perché anche perché anche l’Extra Lirica era una scelta strategica da condividere. Oggi manca perciò qualsiasi base di condivisione sui presupposti di onestà intellettuale e franchezza sul futuro”.
Ad inizio seduta sono intervenuti i rappresentanti delle sigle sindacali Cgil Slc, Cisl Fistel, Uilcom Uil, Fials Cisal. “Crediamo che i lavoratori di questo Teatro meritino ben altro”, è stata la sintesi.
In Fondazione Arena di Verona da anni permangono forti tensioni culminate con lo sciopero unitario del 15 luglio 2021. Le lavoratrici e i lavoratori da anni denunciano senza risposta un’organizzazione inefficiente della programmazione del lavoro che si ripercuote sulla qualità artistica, a causa di tempi di prova e preparazione degli spettacoli insufficienti, in ragione di una inefficiente gestione del calendario e della sempre più difficile convivenza tra programmazione lirica ed extra lirica.
Mario Lumastro – Cgil Slc, Cisl Fistel, Uilcom Uil: “Molti dei presenti probabilmente non ricordano il bilancio consuntivo del 2014, che si chiuse con una perdita di oltre 6 milioni di euro. Lavoratrici e lavoratori di FAV invece quel bilancio se lo ricordano benissimo perché quel buco di bilancio, anzi è più corretto parlare di voragine, fu l’inizio di una lunga e sofferta serie di sacrifici a carico di tutti i dipendenti. A partire da quell’anno, nell’ordine si registrarono i seguenti accadimenti: il licenziamento del corpo di ballo. L’ultimo lustro è stato il peggiore mai registrato in Fondazione Arena di Verona, non è un caso che a luglio 2021 si è registrato il primo, è finora unico sciopero unitario effettuato nel corso del festival in arena. Le difficoltà nelle relazioni sindacali erano state anche manifestate alla precedente giunta comunale, la quale ci aveva promesso importanti cambiamenti negli assetti dirigenziali’’.
Claudia Meneghelli Fials: “E’ anzitutto necessario superare gli atteggiamenti di chiusura riscontrati verso i rappresentanti sindacali. Va ripristinato un diverso clima di rapporti per un confronto efficace, utile, nel reciproco rispetto umano e professionale, aspetti spesso ignorati. Citiamo come esempio la richiesta sindacale di aumentare il numero di prove per la stagione estiva”.
E ci sono in ballo 150 cause di lavoro.