“Nessun duello, ma Tommasi può scegliere luogo, ora e moderatore. Mi piacerebbe un confronto sui tempi concreti della città” ha ribadito anche oggi Federico Sboarina. La foto, un po’ provocatoria, lo ritrae davanti a Palazzo Barbieri, con una sedia vuota, destinata, evidentemente a Damiano Tommasi.
La sfida è agli ultimi giorni. “Io sono pronto al confronto, quello che Tommasi ha sempre evitato” diceva nei giorni scorsi Sboarina. E Tommasi ha proseguito, tranquillo, nel suo tour, che lo ha portato praticamente a visitare tutti i quartieri della città. Una sfida indiretta, che proseguirà, almeno quaesta è l’impressione, fino a domenica, quando Verona sceglierà il sindaco che l’amministrerà nei prossimi 5 anni.
Normale, in questi casi, che sia chi è in svantaggio, che cerca il confronto, mentre Tommasi ha scelto, dall’inizio, una linea diversa, “in cui abbiamo cercato di parlare di futuro e non di passato, come hanno fatto i miei avversari”.
E’ ovvio che non ha alcuna intenzione di cambiare strategia adesso, così com’è ovvio, che sono in molti nel centrodestra, a sperare che Sboarina cambi idea rispetto alla proposta di Tosi. Anche se l’apparentamento ufficiale, ormai non è più possibile.
Tutto il centrodestra, non solo a Verona, segue con grande apprensione gli sviluppi di questa sfida, che vede partire Damiano Tommasi in vantaggio, con 7 punti di percentuale sull’avversario.
Decisivo sarà l’atteggiamento dei “tosiani” e degli incerti. “Se chi ha votato Tommasi al primo turno si ripresenta” diceva Tosi nei giorni scorsi, “vincerà per forza lui”. Visto che, com’è probabile, la percentuale alle urne sarà inferiore rispetto al primo turno. Anche questa è una variabile da non sottovalutare.