Certo non se le sono mandate a dire. Personaggi e interpreti. L’assessore alle partecipate Enrico Toffali e Antonio Pastorello, presidente di serie b della Provincia. Il primo accusa il secondo di “sonnecchiare” su alcune decisioni da prendere in merito a problematiche legate al filobus. Comune e Provincia sono socie al 50%. Oltre a questo ci sono da definire i nuovi depositi, le quote di Atv, e indire una nuova gara per l’affidamento dei trasporti veronesi. Tutto secondo Toffali lentissimo oltre misura. Un Pastorello nervosissimo. I bene informati dicono per il pasticcione bollente, il bubbone è stato fatto scoppiare da un dipendente, sul suo direttore generale che non ha requisiti e che quindi può inficiare un sacco di provvedimenti, contratti e mobilità dei dipendenti sottoscritti dalla signora Elisabetta Pellegrini a cui Pastorello tiene molto. E così il buon Antonio risponde per le rime all’assessore Toffali dandigli del malato, praticamente del rincoglionito. Pastorello accusa Toffali di mancanza di lucidità, di essere praticamente scoppiato. Il buon Toffali non intende per nulla porgere l’altra guancia. E così incomincia a schiaffeggiare verbalmente il Pastorello. In primis conferma l’andamento lento dell’amministrazione di Pastorello e in secundis che la stessa è in balia dell’incertezza. L’unico che esprime pareri è Gualtiero Mazzi, che dell’amministrazione provinciale non fa più parte. Si è trasferito al Corecom. Il buon Mazzi per la verità aveva espresso delle considerazioni per nulla approfondite. Ecco allora l’affondo di Toffali a Pastorello. Che forse ancora un po’ in letargo, nonostante la primavera inoltrata, non ha fatto pervenire risposte ai vari quesiti. Cruciali, soprattutto per quanto riguarda Atv, e che interessano molto i veronesi che nececssitano di scelte rapide e responsabili. “Soprattutto – precisa Toffali – vorrei interloquire con qualcuno in carica nell’amministrazione provinciale e non avere commenti da uno come Gualtiero Mazzi che dell’amministrazione non fa più parte”. A meno che non ne sia diventato il portavoce.