Tocatì, si gioca in strada. Quest’anno senza le cucine
Presentata la manifestazione di giochi antichi diventata patrimonio Unesco. In lungadige San Giorgio zone divertimento invece degli stand
Arriva il Portogallo, con il suo carico di fascino e di allegria per la 21a edizione del Tocati appena entrato nel registro dell’Unescpo, riconoscimento che lo elegge a riferimento mondiale per tutti gli appassionati di giochi e sport tradizionali. Da giovedì 14 a domenica 17 il centro città sarà invaso da danze e giochi con migliaia di veronesi e turisti, ma sarà un Tocatì senza le cucine. “Saranno contenti i ristoratori” ha detto con una battuta in conferenza stampa il presidente dell’Associazione Giochi Antichi Paolo Avigo. Ma la categoria non c’entra. Il problema è organizzativo, come spiega lo stesso Avigo: “Le nostre cucine sono sempre state gestite dall’Ente Fiera del riso di Isola della Scala. Quest’anno, poiché la manifestazione del riso è ritornata a pieno regime, ci è stato comunicato che non erano ing rado di garantire anche l’impegno del Tocatì. Lo abbiamo saputo forse un po’ tardi e non siamo riusciti a trovare una soluzione diversa. Così quest’anno il Tocatì non avrà le cucine. Ma per la prossima edizione abbiamo già contatti precisi”.
E così nella zona di lungadige San Giorgio, nell’area che veniva di solito occupata dagli stand culinari, ci saranno invece altre aree di gioco.
Inaugurazione venerdì 15 settembre, alle 18 in piazza Santa Anastasia.
“Il Tocatì fa parte della storia di Verona, ma con uno scopo in più: superare la barriera intergenerazionale, in un momento in cui il dialogo e l’ascolto tra generazioni sono sempre più complicati”, ha detto il sindaco Damiano Tommasi.
“Il Tocatì è la dimostrazione di come spesso le cose belle nascano oltre le amministrazioni e i colori politici, perché si basano sulle persone che vivono la città, sui nostri legami affettivi, sulle nostre tradizioni e su quello che di più prezioso abbiamo che è sempre immateriale”.
Il programma della manifestazione è stato presentato questa mattina dall’assessora alla Cultura e ai rapporti con l’Unesco Marta Ugolini insieme al presidente dell’associazione Giochi Antichi Giorgio Paolo Avigo. Presenti per l’Università di Verona Olivia Guaraldo, il presidente della Fondazione Giorgio Zanotto, Paolo Zanotto e il vicepresidente di Confcommercio Nicola Baldo.
Tommasi: E’ un recupero culturale. Il Portogallo protagonista con i giochi
Il sindaco: “E’ una occasione per mettere in dialogo le persone, facendo superare loro barriere intergenerazionali e interculturali”. Avigo: “Vogliamo superare i danni della pandemia”
“Da quest’anno – sottolinea l’assessora alla Cultura e ai rapporti con l’Unesco Marta Ugolini – anche l’Unesco è tra gli organizzatori del Tocatì, che rappresenta il momento centrale e più visibile di un lavoro che si va a sviluppare lungo tutto l’anno e che coinvolge istituzioni e associazioni diverse in una grande squadra dedicata alla salvaguardia di saperi, di pratiche che sono in pericolo di scomparire, perché la globalizzazione e la proliferazione dell’intrattenimento digitale minano la sopravvivenza non solo dei giochi tradizionali ma anche di quelli ‘normali’ che tutti noi abbiamo usato da bambini. Quindi, come dice il sindaco Damiano Tommasi, abbiamo una grande responsabilità perché dobbiamo alzare l’asticella sia della qualità del progetto culturale che delle relazioni che si vanno a instaurare tra le comunità ludiche coinvolte nella manifestazione. Il gioco, infatti, ha la straordinaria capacità di unire le persone, di metterle in dialogo tra loro, facendo superare loro barriere intergenerazionali e interculturale, all’insegna del divertimento e della voglia di stare insieme”.
“Gli anni di pandemia – ricorda il presidente dell’associazione Giochi Antichi Giorgio Paolo Avigo – sono costati molto alle organizzazioni, con una diminuzione in termini di partecipanti di quasi il 30 per cento, infatti invece di contare 15 mila giocatori ne contano 4-5 mila. Speriamo che il riconoscimento ottenuto dia maggior vigore a tutto il lavoro che stiamo facendo. Questa ventunesima edizione è la prima realizzata sul modello pre-pandemia, quindi con un ospite d’onore che è il Portogallo. Attendiamo a Verona una ottantina di portoghesi che si confronteranno nel gioco con le realtà italiane”.
Vediamo alcuni dei giochi tradizionali e spettacolari che arriveranno dal Portogallo nelle piazze e nelle strade di Verona.
Jogo del Beto, un gioco spontaneo svolto anche nelle scuole durante la pausa dalle lezioni o durante altri eventi ricreativi che vedono coinvolti sia bambini che ragazzi che famiglie. Si tratta di difendere una postazione, costituita da tre bastoncini di legno convergenti, con un altro bastone molto simile a quello da hockey, che viene utilizzato per lanciare all’avversario una palla di pezza.
Jogo Do Pau, un combattimento divenuto arte marziale portoghese, una specie di scherma lusitana che utilizza, come unico strumento di pratica, un bastone di legno di un metro e mezzo chiamato ‘varapau’ o ‘bastao’.
E poi Jogo das Malhas, che ha trovato nello sviluppo locale declinazioni espressive come ‘Na Base’ e ‘Chinquilho’ che verranno portati proprio al Tocatì.
Tra Fado e osteria, la città si mette in gioco
Ci saranno anche giochi di tradizione bellunese e ciociara. Riapre parcheggio San Zeno
Tra le comunità ludiche italiane, invece, saranno presenti comunità che praticheranno, tra tanti altri, il gioco bellunese del To’ Vegna, nel quale, giocatori e giocatrici, possono colpire una pallina di gomma solo utilizzando avanbracci e gambe.
Il Gioco delle Noci, un tempo unicamente trasmesso di madre in figlia, oggi è una pratica senza limiti di genere e di età il cui intento è di procacciarsi un ricco bottino con il ‘botto’ cioè una noce che non rimbalza.
Il gioco ciociaro prettamente femminile della Corsa con la Cannata che riprende l’usanza antica delle donne di portare un’anfora colma di acqua sul capo senza l’utilizzo delle mani e quello del Bastone Pugliese, un’arte marziale vicina a quella del bastone siciliano come tecniche e combattimento.
Molti gli appuntamenti di musica e cultura, sostenuti come tutto il Tcatì dalla Fondazione Giorgio Zanotto rappresentata dal presidente Paolo, ex sindaco.
Teatro Romano. Ospiti di pregio come le cantanti Ginevra di Marco, una delle più interessanti interpreti del panorama italiano, e Teresa Salgueiro, cantante dei Madredeus dal 1987 al 2007, voce poetica portoghese.
Musica e Tocatì. L’onda musicale raggiungerà anche altre zone di Verona proponendo la magia del Fado e del Canto Lantejano. Osteria del gioco a Palazzo Forti, spazio conviviale dove vengono offerti prodotti tipici del veronese.
Sarà aperto anche il parcheggio San Zeno – 216 posti – giovedì 14.30/23.30 e full time nelle altre date 8.30/23.30 – a tariffa unica – 5 euro -per la custodia del proprio mezzo.