Verona ha finalmente il nuovo capo della procura della Repubblica, ruolo fondamentale per l’amministrazione della giustizia e la velocità dlele inchieste giudiziarie. La quinta commissione del Csm ha infatti nominato all’unanimità il procuratore della Repubblica di Pordenone, Raffaele Tito nuovo Procuratore veronese e si appresta a fare le valigie e lasciare la città e il Friuli Venezia Giulia: entro l’estate si trasferirà all’ex casrma Mastino, dove con ogni probabilità chiuderà la sua carriera.
Tito 67 anni, era diventato celebre nei primi anni ’90 quando da sostituto procuratore avviò delle inchieste nell’ambito di “tangentopoli” che lo portarono a entrare nel pool “Mani pulite” guidato da Francesco Saverio Borrelli nel 1993 e 1994. . Dopo diversi incarichi in Friuli Venezia Giulia, Raffaele Tito, è stato procuratore aggiunto di Udine, ed è stato nominato procuratore di Pordenone nel 2017.
Nato a Gorizia 67 anni fa, Tito dopo aver prestato servizio per 10 anni nella Guardia di finanza ha concluso questa parentesi lavorativa con il grado di capitano.
Poi il concorso in magistratura e il primo incarico a San Vito al Tagliamento. Nel 1987 arriva per la prima volta alla Procura di Pordenone in pieno periodo di Tangentopoli. Tanti gli arresti, anche illustri, notificati da Tito che entra anche a far parte del pool di Mani pulite, a Milano. Poi il ritorno a Pordenone, il trasferimento a Trieste e la collaborazione con la Procura distrettuale antimafia, e poi nel 2010 l’arrivo a Udine, come procuratore aggiunto. Molte le inchieste contro la corruzione, dall’A28 a Caorle.Iinserito nel pool di Mani pulite, a Milano, dove rimane per dieci mesi fra il 1993 e il 1994 sotto la guida di Borrelli che lui stesso definisce un autentico maestro. Tito era candidato anche per la Procura di Milano.