Studentesse e studenti dell’ateneo scaligero insieme per combattere la dispersione scolastica degli ultimi anni delle superiori. È questo l’obiettivo del progetto di volontariato universitario “Tai – Ti aiuto io” partito in via sperimentale nell’anno accademico 2022/2023. Il progetto era finalizzato a supportare nelle materie di studio, attraverso incontri on-line, studentesse e studenti del biennio delle scuole secondarie di secondo grado, provenienti da contesti socio-economici e culturali svantaggiati a rischio di dispersione scolastica.
La sperimentazione ha raccolto l’adesione completa di 26 studentesse e studenti universitari, iscritti a diversi corsi di studio, e sono stati seguiti 27 studenti e studentesse delle scuole superiori. Le ore di volontariato sono state oltre 500, per una media di circa 20 ore di supporto per ogni studentessa e studente delle superiori. Tutti i percorsi sono stati monitorati e supportati grazie a confronti e appuntamenti con membri dello staff di coordinamento del progetto.
Il progetto è stato promosso dall’ateneo nel solco delle azioni individuate dalla delegata alla Comunicazione, Nicoletta Zerman e nell’ambito della Sostenibilità sociale, coordinate da Alessandra Cordiano, con l’adesione dell’Ufficio scolastico provinciale di Verona, in collaborazione con il Cestim e la Rete Tante Tinte, e con il sostegno della Fondazione San Zeno.
“I risultati e l’entusiasmo registrato in questo primo anno incoraggiano a portare avanti l’esperienza e ad ampliarla”, riferisce Alessandra Cordiano, referente alla Sostenibilità sociale, confermando così l’intenzione dell’ateneo di sostenere progetti rivolti all’inclusione, alle vulnerabilità e all’impegno civico.
“Siamo felici di vedere come l’ateneo ci offra anche queste occasioni di formazione non solo come future e futuri professioniste e professionisti, ma cittadine e cittadini impegnati e attivi” commenta con soddisfazione la presidente del Consiglio studentesco Francesca Flori.
Perla Stancari, componente del consiglio di Amministrazione, tra i promotori dell’iniziativa, segnala come l’iniziativa “si collochi nel rinnovato stretto rapporto tra università e territorio, rivolto in particolare alle esigenze dei più giovani”.