Finanziamenti dedicati per fronteggiare i problemi causati alle aziende della provincia di Verona, e in particolare del lago di Garda, dal fallimento del gruppo Thomas Cook, il tour operator europeo che ha lasciato sul terreno debiti per oltre due miliardi di euro buona parte dei quali relativi a prestazioni di servizi rese da aziende turistico-ricettive italiane: Confcommercio Verona e Confidi Veneto, raccogliendo gli input di Federalberghi Verona e Federalberghi Garda Veneto, mettono a disposizione delle imprese stanziamenti utili a far fronte alle esigenze finanziarie originate dai mancati pagamenti. “Un’operazione resa possibile dal supporto del nostro Confidi e di primari istituti bancari, tra cui Bcc-Valpolicella Benaco Banca, nei confronti dei quali ci siamo prontamente attivati per dare prontamente ristoro alle aziende colpita”, sottolinea Paolo Arena, presidente di Confcommercio Verona. “Confidi Veneto si è immediatamente messo in moto per fare da collettore con l’obiettivo di recuperare plafond utili ad aiutare le aziende”, puntualizza Paolo Artelio, presidente di Confidi Veneto. “Un’azione portata avanti anche in forma diretta attraverso il micro credito, in modo da consentire una tempestiva iniezione di liquidità alle aziende a rischio crisi a seguito della vicenda”. “A Verona – dichiara il presidente provinciale dell’Associazione Albergatori di Confcommercio, Giulio Cavara che ha condotto un sondaggio tra gli associati – non si segnalano per fortuna criticità rilevanti, ma è importante essere sul pezzo per sostenere le imprese del settore che dovessero averne bisogno”.”Anche noi abbiamo indagato tra gli associati – aggiunge il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Ivan De Beni – riscontrando che sul lago di Garda ci sono strutture coinvolte, in varia misura, nel fallimento del tour operator britannico. Impossibile però allo stato attuale, definire il numero delle aziende e la stima dei danni. Confidiamo in una risposta positiva da parte del Governo, alle giuste richieste avanzate da Federalberghi per limitare i danni e venire incontro alle difficoltà dei colleghi”. Nei giorni scorsi, infatti, Federalberghi e le altre organizzazioni aderenti al sistema Confcommercio hanno elaborato un pacchetto di proposte già consegnato al sottosegretario al Turismo Lorenza Bonaccorsi con l’obiettivo di attenuare l’impatto diretto causato dal fallimento e scongiurare il rischio di un effetto domino, che potrebbe determinare a cascata il fallimento di molte aziende italiane con gravi contraccolpi per l’occupazione. Tra le misure proposte, l’attivazione di un credito di imposta temporaneo, di importo proporzionale al credito verso vantato verso il gruppo Thomas Cook, per evitare che le imprese vadano in crisi di liquidità; la definizione di un regime di Iva per cassa per tutte le fatture emesse e da emettere nei confronti del gruppo per evitare che le imprese debbano anticipare un’imposta che non hanno incassato e che potrebbero non incassare mai; la svalutazione dei crediti iscritti in bilancio nei confronti di Thomas Cook, per evitare che le imprese italiane, con l’approvazione del bilancio per l’anno 2019, siano tenute a pagare imposte su ricavi teorici ed incerti; l’attivazione di ammortizzatori sociali in favore dei dipendenti delle aziende coinvolte dalla situazione di crisi, con particolare riferimento a quelle che conferivano al gruppo Thomas Cook quote rilevanti della propria capacità ricettiva e che hanno già contrattualizzato il personale per far fronte agli impegni dei prossimi mesi.